CAF e patronati non sono la stessa cosa e molti sbagliano nella scelta: la differenza è importante

CAF e patronati sono uffici ben diversi tra loro e non bisogna cadere nell’errore di ritenerli espressione di servizi identici. Ecco le schede sintetiche e le indicazioni da conoscere per non confonderli.

Tutti conosciamo almeno a grandi linee che cosa sono CAF e patronati, e di che cosa giornalmente si occupano nelle loro attività nei confronti del pubblico.

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Infatti può capitare a chiunque, tra i lavoratori, disoccupati e pensionati, di aver bisogno di uno dei servizi offerti da un patronato o da un CAF. Pensiamo a qualche pratica burocratica in corso come la ben nota dichiarazione Isee o il 730, ad esempio.

Ebbene, un errore abbastanza comune è quello di ritenere CAF e patronati due uffici di fatto identici tra loro, cosa che di fatto non è. Il senso comune ci porterebbe infatti a confondere tra loro attività e servizi, che sono distinti e restano tali.

Ecco perché, nel corso di questo articolo faremo chiarezza su CAF e patronati, onde capire a che cosa servono gli uni e come si differenziano gli altri dai primi. Di seguito una breve guida pratica che ti aiuterà ad avere le idee un po’ più nitide su questi centri così importanti per i rapporti tra cittadini ed istituzioni. I dettagli.

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Cosa fa un patronato in breve

L’istituto del patronato, a differenza del CAF previsto e riconosciuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, svolge attività di assistenza in particolare a favore dei lavoratori, dei pensionati e in generale verso tutti i cittadini presenti in Italia. Formato e gestito da confederazioni o associazioni di lavoratori, il patronato ha il compito di supportare nello svolgimento delle pratiche previdenziali e di pensione e presenta alcuni servizi in maniera del tutto gratuita, in virtù di un rimborso da parte dello Stato nei confronti degli uffici in oggetto. Tra i servizi gratuiti abbiamo ad es. le pratiche inerenti il ricongiungimento familiare, varie tipologie di pensione, come quella di anzianità o invalidità, e la richiesta e il rinnovo del permesso di soggiorno per i lavoratori extracomunitari.

Ovviamente però gran parte dei servizi di patronato si pagano e, tra i servizi a pagamento, annoveriamo prestazioni quali ad esempio la richiesta di rilascio della Certificazione Unica, il riconoscimento di handicap legge 104, la richiesta di permessi e congedi all’Inps, la richiesta di cure termali all’Inps o Inail, o la domanda per l’indennità di disoccupazione Naspi.

Ulteriori precisazioni sulle funzioni di un patronato

Come si può notare la quantità di servizi offerta da un patronato è davvero ampia, e non dimentichiamo altresì i servizi INPS per patronati. Infatti, all’interno del proprio sito web istituzionale, l’INPS mette a disposizione dei patronati, che effettuano assistenza a contribuenti e lavoratori, vari servizi web.

Tra questi servizi online INPS offerti agli enti di patronato, ricordiamo ad esempio l’estratto contributivo – con cui consultare tutti i vari tipi di contributi pagati e registrati negli archivi dell’istituto di previdenza – le domande di pensione – per l’ottenimento e la trasmissione online all’istituto di previdenza delle domande di pensione – o ancora il servizio CUD mirato alla visualizzazione e stampa del CUD, emesso dall’istituto di previdenza per tutti i pensionati e gli assicurati che hanno incassato prestazioni dall’istituto di previdenza.

Come anche detto poco sopra, vi sono servizi dei patronati erogati in modo gratuito e pensiamo ad es. a quelli connessi alla pensione di invalidità o ai superstiti o all’assegno di inabilità o relativo rinnovo. Altri invece sono a pagamento perché costituiscono pratiche che non vengono rimborsate dallo Stato.

Se in passato infatti i patronati erano stati creati come enti di supporto gratuito al cittadino, perché finanziati con i soldi delle casse pubbliche, oggi non è più così. Infatti dal 2018 alcuni servizi dei patronati sono a pagamento, in ragione del fatto che le casse pubbliche hanno iniziato ad erogare meno soldi a favore degli stessi patronati.

Cosa fa un CAF

Egualmente importanti ma con un ventaglio di attività più ‘settorializzato’, i CAF ovvero i Centri di Assistenza Fiscale sono, in buona sostanza, uffici che hanno la funzione di supportare i lavoratori e tutti i cittadini, che debbono svolgere gli adempimenti fiscali.

I CAF danno assistenza per redigere e spedire i documenti richiesti, per specifiche pratiche di importanza cruciale per il contribuente. Non dimentichiamo, inoltre, che hanno la possibilità di esercitare dette attività esclusivamente le organizzazioni iscritte all’albo nazionale dei CAF. Le prestazioni di questi uffici più utili per i lavoratori sono certamente la redazione e la trasmissione digitale dei modelli 730, delle dichiarazioni fiscali e dei modelli Red e Isee, che ben conosciamo e che rilevano in una molteplicità di situazioni pratiche.

Analogamente ai patronati, anche i CAF presentano prestazioni sia gratuite che a pagamento. Un esempio classico è il seguente: l’inoltro dei modelli già compilati, ad esempio, è sempre a costo zero per l’interessato, perché sarà compito dello Stato  corrispondere al CAF una certa cifra. Mentre se il lavoratore necessita di assistenza per la compilazione dei modelli, per la richiesta della firma digitale e dello SPID, un ufficio come il CAF potrà chiedere un corrispettivo per l’erogazione del servizio.

Gli uffici dei CAF possono essere a sé stanti o essere inclusi in un patronato o anche in un sindacato e, tra le prestazioni rese a pagamento, annoverano peraltro la dichiarazione Isee, le visure catastali, la registrazione di un contratto di locazione, il calcolo e la dichiarazione Imu, le pratiche di successione.

Conclusioni

Alla luce di quanto abbiamo visto finora, se il CAF è da intendersi come un centro di assistenza fiscale, il patronato segue il cittadino nelle pratiche legate alla previdenza o alle indennità versate dallo Stato, pensiamo ad es. ad uno dei tanti bonus erogati in questo periodo oppure alla Naspi.

Ma è pur vero che il patronato può altresì espletare gli adempimenti fiscali. Considerato che la sua struttura è più articolata, il patronato può avere al suo interno un CAF.

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