L’ultima novità Superbonus sulla cessione del credito potrebbe essere la svolta? La verità che non tutti conoscono

Superbonus con cessione del credito e sconto in fattura in 10 anni, e non più 4, per le operazioni perfezionate entro il 10 novembre di quest’anno. La nuova modifica è nel testo del decreto Aiuti quater del 16 novembre.

Novità Superbonus in arrivo nella bozza del decreto Aiuti quater del 16 novembre, grazie a nuove regole che consentirebbero di accrescere la capienza fiscale degli istituti di credito, intermediari finanziari, imprese e contribuenti, estendendo  i tempi di fruizione delle agevolazioni in oggetto.

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Ma la conferma ufficiale la avremo soltanto dopo che il Governo pubblicherà il nuovo decreto in Gazzetta Ufficiale. All’orizzonte 10 anni, e non più 4, per dare luogo alla cessione dei crediti d’imposta correlati alla maxi agevolazione del settore edile.

Secondo gli osservatori, la nuova mossa avente l’obbiettivo di sbloccare lo stallo dei cassetti fiscali, potrebbe giungere proprio con il varo del decreto legge Aiuti quater. Di fatto si tratta di un provvedimento approvato in Consiglio dei Ministri diversi giorni fa, ma è anche un testo sui cui l’Esecutivo sta effettuando alcune importanti modifiche prima dei passi successivi.

Ricordiamo comunque che, a seguito della pubblicazione e dell’entrata in vigore del decreto Aiuti quater, da convertire in legge, è infatti necessari un provvedimento attuativo dell’Agenzia delle Entrate.

Vediamo più da vicino queste ultime novità.

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Superbonus e rimedi allo stallo del meccanismo: cessione del credito in 10 anni

Come appena accennato, secondo le intenzioni del Governo questo è la novità ulteriore da introdurre, per risolvere il problema dei crediti fermi nei cassetti fiscali, che banche, professionisti ed imprese non sono grado né di usare né di cedere. Secondo quanto emerge dai lavori sul decreto Aiuti quater, inoltre, l’allungamento del termine di fruizione dovrà essere richiesto dal cessionario per le operazioni perfezionate entro il 10 novembre scorso.

La modifica è certamente positiva, e va letta nella finalità di risollevare il Superbonus. Questo perché il meccanismo della maxi agevolazione è stato ideato con un’aliquota di detrazione del 110%, da sfruttare in 5 quote annuali di identico ammontare. Con la manovra 2022, il periodo di fruizione della detrazione fiscale è stato poi fatto calare a 4 anni, per le spese sostenute dal primo gennaio 2022. E L’opzione dello sconto in fattura e della cessione del credito si servono delle stesse tempistiche della detrazione.

Ebbene, la prassi in tema di Superbonus ci indica che questa agevolazione dell’edilizia si è sempre retta in sostanza sul meccanismo della cessione del credito e sullo sconto in fattura, in quanto è vero che ben pochi contribuenti avrebbero la capienza fiscale per sfruttare la detrazione fiscale in via diretta. Peraltro dopo la riduzione a 4 anni del termine per sfruttare quest’ultima, la fruizione è diventata ancor più ardua.

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Superbonus e novità cessione del credito: alcune precisazioni

Come è ben noto il mercato della cessione del credito si è impantanato, mettendo in questi mesi in difficoltà professionisti e aziende che, dopo aver aderito allo sconto in fattura, sono ora con i cassetti fiscali pieni – ma non in grado di monetizzare il credito conseguito. E’ il cosiddetto stallo del Superbonus.

Ma se è vero che secondo il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, la sola detrazione è un diritto, mentre la cessione del credito è una mera possibilità, è altrettanto vero che il Governo sta comunque cercando di porre vari correttivi al Superbonus, tanto da aver creato anche un tavolo di confronto col la realtà bancaria ed imprenditoriale del nostro paese.

Ecco perché nel senso di un ‘alleggerimento’ delle regole e di uno scioglimento dei nodi che affliggono il meccanismo del Superbonus, deve essere letta la novità di cui all’art. 9 della nuova bozza del Decreto Aiuti-quater. Al comma 6 del testo abbiamo infatti che, per le operazioni perfezionate entro il 10 novembre di quest’anno, il cessionario può domandare di suddividere le somme corrispondenti alla cessione del credito o allo sconto in fattura in un numero di quote annuali fino a dieci.

La citata novità si fonderebbe sul fatto che per una banca, che ha conseguito un credito, sarebbe chiaramente più agevole utilizzarlo in 10 anni anziché nei 4 delle regole attuali. Anzi, questo meccanismo ‘facilitato’ in fatto di crediti potrebbe incentivare un cliente con partita Iva ad acquistare il credito dalla banca. Da parte sua l’istituto potrebbe liberarsi dei crediti che ha, per decidere di acquisirne altri. E il meccanismo del Superbonus sarebbe così in qualche modo ‘rivitalizzato’.

Conclusioni

Ricordiamo infine che la citata estensione dei termini non è un obbligo, perché può essere attivata su richiesta del cessionario. Non solo: è ancora presto per capire quali saranno le reali reazioni del mercato e non è escluso che la novità non si riveli così efficace per banche, professionisti ed aziende. Da un punto di vista tecnico, peraltro, l’uso del credito in un periodo più esteso implicherebbe una perdita del valore attualizzato, vale a dire dell’ammontare esigibile in futuro. E anche questo è un dettaglio di cui tener conto.

Non dimentichiamo poi che una minor remuneratività dell’estensione dei termini a 10 anni potrebbe pesare anche su professionisti e imprese che hanno adoperato lo sconto in fattura, ma non riescono a liberarsi dei crediti conseguiti.

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