Tredicesima del defunto ed eredità: calcoli e domanda, ratei maturati e non riscossi

Cosa c’è da saper e come funziona l’eredità aspetto alla tredicesima: i dettagli sui ratei maturati e non riscossi a seguire

Nel caso della tredicesima del defunto, in eredità, come si fa ad avere il rimborso e dettagli sui ratei ratei e non riscossi, per quanto riguarda il coniuge superstite oppure i figli.

tredicesima eredità
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Quando si affronta il discorso legato all’eredità, purtroppo chiaramente si fa riferimento alla scomparsa di una persona cara e a quelle pratiche di tipo burocratico che vi sono, oppure da attivare, a seconda dei casi.

Tra queste vi è la questione inerente la tredicesima, ovvero sia una procedura stabilita e da seguire al fine di vedersi riconosciuti, dai parenti, i ratei di tredicesima stessa maturati e non goduti

Non tutti infatti sanno che quando gli assicurati oppure i pensionati muoiono, lasciato parte della propria tredicesima maturata e non riscossa. Si tratta di una quantità di credito che viene chiamata quale “ratei maturati e non riscossi“, per l’appunto.

Una cifra che può esser richiesta da parte degli eredi, ottenendone la liquidazione, circa le quote di tredicesima di stipendio, oppure pensione, cui vi è stata maturazione e non la riscossione da parte della persona scomparsa.

Nel momento in cui gli eredi non hanno diritto alla pensione ai superstiti, può esservi la richiesta in tal senso da parte degli eredi.

Ratei, cosa sono e a chi spettano quelli maturati e non goduti

Quando si parla di rateo ereditario si fa riferimento ad un elemento la cui corresponsione riguarda gli eredi e va a comprendere parte della tredicesima, cui vi è stata maturazione sino al momento della morte. Così come eventualmente importi che spettano e che non sono stati riscossi dal soggetto.

Questa all’incirca la definizione inerente il rateo da parte dell’Istituto Nazionale della Previdenza sociale.

In merito alla tredicesima, si tratta di una mensilità extra la cui erogazione riguarda il lavoratore pubblico oppure privato, o ancora il pensionato. Questa arriva con l’approssimarsi del Natale.

Al fine del calcolo di quest’ultima occorre fare la moltiplicazione dello stipendio lordo al mese per i mesi lavorati. E successivamente, fare la divisone per dodici.

In merito al calcolo della tredicesima dei pensionati occorre sottrarre alla pensione al lordo al mese, l’aliquota IRPEF. I relativi importi netti della medesima potrebbero essere minori rispetto al trattamento mensile percepito lungo l’anno.

Dunque si va a dividere la risultate quota netta per dodici, così da avere il valore mensile di quanto spetta di rateo. Al fine del calcolo di quanto, di rateo, c’è da richiedere e di quanto permanga nella casse dell’Istituto, occorre fare una moltiplicazione del valore al mese del medesimo per i mesi in cui il soggetto defunto è rimasto in vita.

Esempio calcolo tredicesima defunto

Volendo fare per ipotesi un esempio che possa chiarire il meccanismo, si pensi ad un soggetto il cui decesso è avvenuto il 28.07, e la cui quota di tredicesima è pari a 1220 euro. Occorre fare la divisione di questa cifra per dodici. Successivamente moltiplicare quanto ne risolta per sette, ovvero i mesi di vita del soggetto stesso.

Dunque, la quota totale per quanto attiene i ratei maturati e non goduti sarà pari a settecento euro.

Tredicesima ed eredità, a chi spetta far richiesta dei ratei maturati e non riscossi e come si chiede

Tanti dunque gli elementi rilevanti quando si parla di tredicesima ed eredità.

Quando si parla di rateo si fa riferimento ad un diritto erogato da parte dell’INPS, con la pensione di reversibilità, al coniuge superstite della persona scomparsa e ai figli minori.

Qualora non vi fosse il coniuge superstite, sarebbero i figli in vita del soggetto ad averne diritti. Ciò però richiederà da parte di tutti la presentazione di specifica domanda. Qualora non vi fossero neanche i figli, con il medesimo inter, saranno gli altri eredi legittimi o testamentari ad averne diritto.

Un aspetto da considerare è che nel momento in cui si fa richiesta della liquidazione dei ratei maturati e non goduti in questione, in modo implicito si va ad accettare l’eredità della persona passata a miglior vita.

Per quanto concerne le modalità di richiesta al fine di poter vedersi erogati i ratei maturati e non goduti dal genitore e congiunto defunto, anzitutto vi è la presentazione online della richiesta. Ciò avviene mediante modalità telematica facendo accesso con SPID al portale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

Altrimenti, è possibile per i soggetti andare in una delle sedi dell’Istituto, o magari al Patronato, così da ricevere assistenza per quanto riguarda il compilare la domanda che andrà poi inoltrata all’INPS.

Questi alcuni dettagli in merito, ad ogni modo è bene ed opportuno approfondire ed informarsi. In modo tale da chiarire dubbi qualora ve ne fossero e saperne maggiormente, anche presso esperti e soggetti competenti.

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