Danni al cuore dopo il richiamo vaccinale contro il Covid, una verità che non piace alle Case Farmaceutiche

Gli inviti ad effettuare un richiamo vaccinale contro il Covid sono ricominciati. Anzi, non hanno mai smesso di essere divulgati.

Ma sulla possibilità di effetti avversi quanto si parla? Molto probabilmente troppo poco. I Vaccini contro il Covid hanno dato un contributo alla lotta alla malattia, ma sono davvero sicuri al 100%?

richiamo vaccinale
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La domanda è d’obbligo, anche perché di obbligo (vaccinale) ancora stiamo discutendo, e piuttosto animatamente anche. Inoltre non dimentichiamoci che siamo già alla quinta dose di quello che ormai non dovrebbe nemmeno essere più chiamato “vaccino”, ma terapia.

Sono passati quasi tre anni dalla pandemia di Covid, ma la verità non è mai stata una e una soltanto. Infatti non siamo di fronte ad una religione, ma a medicinali di invenzione recente. E dunque oggetto (anche) di possibili difetti, che non dovrebbero essere sottovalutati o taciuti, ma semmai corretti, per il bene della popolazione che li assume.

Come sappiamo, nessuna medicina è un elisir magico che ci dà la vita eterna. Nessuna medicina è sicura al 100%. Anche se grazie alle medicine, per fortuna, ogni giorno milioni di vite vengono salvate.

Sui Vaccini sperimentali a mRNA, però, più passa il tempo e più spuntano fuori alcune novità. E si spera che vengano prese in considerazione proprio da chi i vaccini li produce. Ecco cosa è emerso da uno studio recente, e cosa già da tempo è divulgato riguardo ad alcuni effetti collaterali.

Danni al cuore dopo il richiamo vaccinale contro il Covid, una verità che non piace alle Case Farmaceutiche

Anche senza voler mettere in discussione la validità dei vaccini, un gruppo di ricercatori interdisciplinari dell’Università e dell’ospedale universitario di Basilea ha voluto eseguire un test. Ciò per verificare se dopo il richiamo vaccinale le persone accusassero un danno al cuore.

Del fatto che la vaccinazione contro il Covid – così come la malattia stessa – possano causare infiammazioni come miocarditi anche nei giovani non è una novità. Come argomentammo in un articolo già nel maggio scorso, alcuni studi avrebbero trovato la correlazione.

Parliamo ad esempio di uno studio pubblicato su Nature, che denunciò all’epoca un numero crescente di casi di miocardite, e di problemi al cuore nei giovani vaccinati. La ricerca mise in evidenza anche un preoccupante aumento di eventi cardiovascolari d’emergenza nella popolazione under 40 in molti Paesi.

Oggi, secondo il team di scienziati di Basilea, c’è la possibilità di un “danno temporaneo e lieve al muscolo cardiaco, dopo la prima vaccinazione di richiamo contro il Covid-19, più frequente di quanto si pensasse in precedenza.

Lo studio non è ancor stato pubblicato su riviste scientifiche, ma lo troviamo in un articolo di RSI News Svizzera, una specie della nostra RAI.

Come si è svolto lo studio e cos’è che ha sorpreso gli studiosi

Il team di ricercatori, guidato dal cardiologo Cristian Muller, ha usato un tipo di marcatori molto sensibile per cercare la “troponina cardiaca”, ovvero la prova di un danno cardiaco se in valori troppo alti nel sangue.

Sono stati analizzati 777 soggetti, di cui 540 donne, dopo tre giorni che avevano ricevuto la vaccinazione di richiamo. Su 22 di questi soggettiil gruppo di ricercatori ha constatato danni temporanei e lievi al muscolo cardiaco. Ciò corrisponde al 2,8% delle persone testate. Sulla base di precedenti osservazioni passive, i ricercatori si aspettavano una percentuale dello 0,0035%, ovvero 35 su 100.000 persone vaccinate“.

I danni di cui sopra causano sintomi come debolezza, oppressione al petto e respiro corto. Secondo il cardiologo, questi effetti avversi sono dovuti a una reazione immunitaria eccessiva oppure alla concentrazione di mRNA presente nei vaccini. Sono stati infatti individuati tra il la fine del 2021 e l’inizio del 2022 nei vaccinati con Moderna (quello destinato ai giovani n.d.r), che contiene più mRNA di Pfizer.

Il cardiologo afferma dunque che le vaccinazioni annuali potrebbero causare danni lievi. Danni che però, secondo le conoscenze attuali, si rigenerano solamente in parte. Sempre nell’esperimento condotto a Basilea, infatti, si riporta il dato che nella metà delle donne con valori alti di troponina cardiaca sono rientrati nella norma dopo alcuni giorni. Ma resta sempre l’altra metà che non ha avuto questa “fortuna”.

Dai risultati di questo studio si evince che i vaccini possono e devono essere migliorati, in modo da “evitare i danni al muscolo cardiaco”, così come conclude Muller nella sua esposizione dello studio. La speranza è che le case farmaceutiche, oltre a rassicurare costantemente sul fatto che i vaccini sono sicuri, prendano in considerazione anche le evidenze che via via stanno emergendo da vari studi. E che tutelino la salute delle persone.

(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)

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