Tredicesima di dicembre: spetta sull’accompagnamento? La risposta è preoccupante

A dicembre, i percettori di indennità di accompagnamento riceveranno la tredicesima oppure no? La questione non è semplice.

Nell’ultimo mese dell’anno, lavoratori e pensionati ricevono sempre la tredicesima, la cd. mensilità aggiuntiva, una vera gratificazione a ridosso delle festività natalizie.

tredicesima
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A dicembre, tuttavia, le pensioni saranno più ricche perché, oltre alla solita tredicesima, verrà corrisposta la rivalutazione anticipata del 2% ed il conguaglio dello 0,2% sulla perequazione del 2021. In realtà, già ad ottobre e a novembre, alcuni trattamenti assistenziali, come le pensioni di invalidità civile, ai ciechi e ai sordomuti, hanno giovato di un lieve aumento.

La tredicesima mensilità riguarda tutti i pensionati INPS (o di un diverso ente pensionistico) che sono destinatari di pensione di vecchiaia, pensione di reversibilità, pensione ai superstiti, pensione anticipata e che sono titolari di prestazioni assistenziali.

Ma vediamo cosa prevede la disciplina normativa per quanto riguarda il riconoscimento dell’agevolazione anche per chi percepisce l’accompagnamento.

Consulta anche il seguente articolo: “Bonus sulla tredicesima: il nuovo incentivo per i pensionati in difficoltà“.

Tredicesima: i casi in cui l’importo è ridotto

La gratifica natalizia è versata in maniera automatica sul cedolino di dicembre. L’importo in misura totale (cioè corrispondente alla rata di pensione normalmente percepita) spetta ai pensionati di lunga data e a chi ha ricevuto la pensione di invalidità e l’indennità per ciechi o per sordomuti dal gennaio 2022.

La misura, invece, è pagata in maniera ridotta se il pensionato invalido civile, cieco o sordomuto ha ricevuto, nel corso dell’anno, un trattamento assistenziale. In questa ipotesi, l’ammontare della tredicesima si basa solo sui mesi vissuti da pensionato. Ma cosa succede a coloro che possiedono l’indennità di accompagnamento? Riceveranno un importo maggiorato?

Cosa succede nel caso dell’indennità di accompagnamento?

A dicembre le prestazioni assistenziali avranno, dunque, un importo più elevato; oltre agli incrementi già attivi dallo scorso mese, sulle pensioni agli invalidi civili, ai non vedenti e ai sordomuti ci sarà anche la tredicesima mensilità.

Ma, nel caso dell’indennità di accompagnamento, sarà prevista anche una doppia tredicesima? Perché si fa riferimento ad una doppia tredicesima? Perché l’indennità di accompagnamento può essere erogata solo ai soggetti invalidi civili totali, che sono anche stati dichiarati non autosufficienti. In pratica, si tratta di coloro che possiedono una percentuale di invalidità uguale al 100%, debitamente accertata, in seguito a visita medica, dalla Commissione medica dell’ASL competente, integrata da un medico dell’INPS.

Sono non autosufficienti coloro che sono impossibilitati a deambulare in autonomia, senza l’ausilio di un accompagnatore, o che non riescono a svolgere da sé le normali attività della vita quotidiana, come, ad esempio, lavarsi, vestirsi, mangiare.

Dopo il riconoscimento della condizione di non autosufficienza, l’INPS procede con l’erogazione dell’indennità di accompagnamento, che, per il 2022, è uguale a 525,17 euro per gli invalidi civili e a 964,80 euro per i ciechi assoluti.

Non perdere questo interessante approfondimento: “Tredicesima ridotta o nulla per i pensionati 😥 l’inflazione segna un duro colpo“.

Niente tredicesima sull’accompagnamento: perché?

È bene ricordare che anche le cifre dell’indennità di accompagnamento sono oggetto di incremento, da ottobre a dicembre. A fine anno, infatti, gli assegni incrementati del 2,2% saranno di 536,72 (per gli invalidi civili) e di 968,02 euro (per i ciechi assoluti).

Ma su tali prestazioni spetta la tredicesima mensilità oppure no? Purtroppo dobbiamo segnalare una pessima notizia: i percettori di indennità di accompagnamento non hanno diritto alla gratifica natalizia.

Essa, infatti, è riservata solo ai titolari di pensione di invalidità civile, per ciechi o sordomuti e non anche sull’indennità di accompagnamento. L’accompagnamento, inoltre, non da accesso neanche al nuovo Bonus 150 euro di novembre; esiste, tuttavia, un’eccezione, nell’ipotesi in cui il destinatario della prestazione è un lavoratore (l’agevolazione, infatti, è compatibile con l’attività lavorativa). L’invalido al 100%, titolare di indennità di accompagnamento, dunque, può ricevere il Bonus 150 euro solo se presta attività lavorativa e non in quanto soggetto non autosufficiente.

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