Scuola, carenza di personale amministrativo, si cercano 200 collaboratori a Roma!

Novità dal mondo della scuola. Vi sarebbe carenza di personale amministrativo all’interno di diverse segreterie scolastiche del nostro Paese.

La notizia è riportata dal Messaggero. Qualcosa dev’essere andato storto per via del famigerato algoritmo.

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Vi sarebbero delle notizie davvero importanti provenienti dal mondo della scuola. Si registrerebbe a oggi una carenza di personale amministrativo all’interno di diverse segreterie scolastiche del nostro Paese.

Andrebbero tamponati i gap, per ovviare a ciò i presidi delle scuole avrebbero cominciato a spostare i collaboratori all’interno degli uffici.

Scuola, mancanza di personale amministrativo, cosa c’entra l’algoritmo

A riportare la notizia ci ha pensato Il Messaggero, rendendo noto come la ragione di tanta insufficienza consterebbe ancora una volta nel celebre algoritmo del ministero e nelle graduatorie in attesa di aggiornamento.

Un algoritmo che, oramai si è appurato, ha scombussolato e non poco gli incarichi degli insegnanti.

Basti pensare solamente a quanto accade a Roma: come affermato da Mario Rusconi al quotidiano, nella capitale ci sarebbe urgenza 200 collaboratori amministrativi.

Proprio il presidente di Anp racconta di come

Al momento sono 200 gli amministrativi che mancano. Abbiamo quindi spostato tutto il personale a disposizione in attesa che si risolva, definitivamente, il problema delle assegnazioni che quest’anno ha riguardato l’intero sistema.

Le stime dell’Anp, Roma in crisi

Stando ai risultati raccolti dall’Anp del Lazio, solamente sette giorni fa si contavano ancora 800 cattedre vacanti all’interno degli istituti. Un cifra prossima al 30% dei complessi scolastici della capitale. Uno scenario che va allargandosi a macchia d’olio in tutti le aree urbane romane. Una situazione che obbliga pertanto a uscite in orario anticipato o a limare le ore destinate alle lezioni.

Non si fa attendere il disappunto di Rusconi. Il mondo della scuola ha dovuto fare i conti con un biennio di pandemia, la didattica a distanza, lezioni una sì una no, sarebbe dovuto essere un nuovo inizio, invece la realtà dice altro, racconta di come, in barba alla continuità, si siano compiuti passi indietro.

Questo sebbene le immediate segnalazioni agli Enti preposti. Rusconi ricorda come ci si sia subito resi conto dell’immobilità delle assegnazioni. Ovviamente nessuno si arreso, ma dal ministero si attendono risposte.

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