Canone Rai, si paga anche su smartphone e tablet 😯 cosa vogliono fare

Il pagamento del canone Rai risulta essere sempre una scocciatura, ma si potrebbe pagare anche su smartphone e tablet? L’ipotesi

Com’è noto, il pagamento del canone Rai viene accreditato in bolletta per 10 rate dal mese di gennaio fino ad ottobre ed il costo totale è di novanta €. Ma potrebbe essere pagato anche su smartphone e tablet? Ecco cosa c’è da sapere.

Rai canone
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Il canone in questione non è ben visto dagli italiani dal momento che dev’essere reso anche se non si fa utilizzo della televisione o se si usa poco.

Secondo quanto riportato dal sito web investireoggi.it, i governi di centro destra spesso si sono opposti a tale canone e probabilmente, data la natura del nuovo esecutivo, si potrebbe assistere di nuovo a tale proposta.

L’esecutivo si è già preso carico, con l’UE, con il Pnrr, di non accreditarlo più sulla bolletta della luce. Tale tassa, infatti, stata etichettata come onere improprio dal momento che non fa riferimento ad un consumo reale dell’elettricità.

Inoltre, secondo Carlo Fuortes, la tassa per il canone Rai risulterebbe bassa in rapporto al servizio offerto. Di recente, di conseguenza, la discussione si sarebbe accesa e l’ipotesi di far pagare la tassa Rai anche a chi ha un cellulare oppure un tablet sta facendo parlare.

Rai, il possibile aumento del canone

Potrebbe essere possibile anche ricevere un rimborso del canone Rai, chiaramente vi sono delle condizioni: ecco cosa c’è da sapere.

Come sicuramente in molti saranno, il canone annuale è in totale di novanta €, ma nelle casse della Radiotelevisione italiana entrano soltanto settantaquattro euro, dal momento che è soggetta ad imposte.

Secondo gli esperti, tale denaro risulterebbe poco per permettere alla Rai di garantire un servizio all’avanguardia.

Inoltre, secondo l’amministratore delegato Fuortes, per il servizio pubblico vi sarebbero poche risorse economiche. Vi è anche un ulteriore aspetto sottolineato dall’Amministratore e cioè quello che vede il finanziamento del pubblico servizio come requisito fondamentale per permettere alla Rai di non essere in una situazione di minoranza.

In questo modo, non si impedisce all’azienda di onorare il principio di indipendenza che permette di erogare prodotti di qualità.

Infine, secondo l’AD la tassa deve dunque essere messa in relazione al servizio offerto in modo stabile ed anche limpido.

Canone Rai e ampliamento delle tasse

Secondo quanto riportato dal sito investireoggi.it, dal momento che gli italiani non pagheranno più il canone direttamente in bolletta si potrebbe pensare ad ampliare la platea di coloro che dovranno pare tale tassa.

Dal momento che anche tramite smartphone e tablet è possibile accedere all’offerta Rai, tramite RaiPlay, si potrebbe pensare ad un tassa anche per questi device.

L’amministratore Delegato ha però aggiunto che anche se si pensasse a tale tassa, l’allargamento sarebbe comunque di una percentuale di utenti che, al momento, risulta essere abbastanza bassa. Di conseguenza, potrebbe non avrebbe molti benefici per la Radiotelevisione italiana.

Chiaramente, al momento non vi è nulla di certo in quanto la decisione spetterà al nuovo esecutivo che si è insediato solo pochi giorni fa e dovrà lavorare su molte faccende.

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