BTP a 10 anni: il rialzo dei rendimenti fa ben sperare oppure è un fuoco di paglia?

I BTP raggiungono di nuovo quota 4%. Non sembra una novità poiché già qualche mese fa avevano raggiunto questa soglia. Ma cosa potrebbe cambiare ora?

L’inflazione continua a volare molto in alto e molto in fretta continuando ad allarmare le banche centrali di tutto il mondo.

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Sono proprie queste che spingono in avanti i tassi di interesse e i rendimenti delle obbligazioni e dei titoli di Stato. Come i BTP a 10 anni che sono tornati al 4%.

BTP a 10 anni: il rialzo dei rendimenti fa ben sperare oppure è un fuoco di paglia?

L’aumento dei rendimenti dei BTP decennali è un dato importante ma non una novità. Infatti, già qualche mese fa ha raggiunto tale livello. Ma cosa differenzia la situazione attuale da quella passata?

Sicuramente la decisione della Banca centrale europea (BCE) di aumentare i tassi con un rialzo di 75 punti base. 50 punti base in più decisi a luglio e 50 punti base in più come si aspettava.

Questo ha contributo ad alzare i rendimenti dei titoli di Stato e dei BTP italiani. Rialzo potrebbe continuare secondo gli analisti che pensano che la BCE potrebbe alzare i tassi anche dell’1,5% entro fine anno e fino al 2% nel 2023.

Capire questo cambiamento improvviso non è semplice perché potrebbe essere legato all’insediamento del nuovo governo. Ma in tal caso non si spiega perché abbia interessato anche i titoli di Stato fuori dall’Italia.

Gli analisti pensano che il rialzo dei BTP sia dovuto anche al cambiamento ai vertici del Regno Unito dopo le dimissioni del primo ministro Liz Truss. Infatti, la conseguenza è stata i rendimenti dei Gilt britannici arrivati a quota 4,10%.

Gli investitori tengono sotto controllo anche l’incognita «Qt», ovvero il cosiddetto quantitative tightening. Si tratta dello stop ai reinvestimenti dei titoli in scadenza e delle cedole maturate che potrebbero avere come conseguenza l’aumento dei rendimenti dei BTP a 10 anni. Aumenti fino a 10 punti per i Paesi “core” e fino ai 30 punti peri i Paesi della “periferia” d’Europa e tra questi c’è anche l’Italia.

Insomma, il rialzo dei rendimenti potrebbe prospettare schiarito all’orizzonte, ma anche un ennesimo fuoco di paglia.

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