Riscaldare e Risparmiare: le soluzioni che bisogna assolutamente mettere in pratica

Quali le soluzioni da usare in casa per riscaldare e risparmiare? Ecco a seguire alcuni aspetti e consigli da considerare

Tiene banco il tema riscaldamento, con l’esigenza per i cittadini di risparmiare e riscaldare casa in un periodo difficile tra aumenti delle bollette e dei prezzi: alcune soluzioni e consigli da tener presente.

riscaldare e risparmiare
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È un tema che sta a cuore a tutti quello legato all’esigenza di risparmiare e riscaldare casa, considerando il freddo e l’inverno che si avvicinano, in un periodo molto delicato e complesso.

Come noto infatti il caro bollette, gli aumenti dei prezzi e del costo della vita sono elementi che destano preoccupazione.

Se grande attesa ha riguardato la notizia inerente date e orari di accensione dei riscaldamenti, al contempo sono in tanti a cercare consigli, soluzioni e opzioni in ottica riscaldamento, provando a limitare l’impatto in bolletta.

In tal senso può essere utile approfondir quelli che sono i consigli di Altroconsumo, in merito a cosa scegliere per riscaldarsi e quale opzione potrebbe essere migliore.

Riscaldare e risparmiare: in casa meglio stufa elettrica o termoventilatore?

Qualora si avesse già nella propria una stufa elettrica oppure un termoventilatore, sarebbe possibile supplire alle giornate più fredde impiegandoli per alcune ore. Occorre però tenere d’occhio e stare attenti ai consumi di tipo energetico.

Questi infatti sono strumenti di utilità ad esempio in bagno, da azionare alcuni minuti prima di far la doccia.

L’impiego del termoventilatore soltanto per dieci minuti, in media comporta un consumo di 0,3 kilowattora all’incirca. Tradotto in euro, questo sarebbe pari all’incirca a dodici cent.

Nel caso però di un impiego continuativo, e si pensi ad esempio a due ore di mattina e due di pomeriggio, i consumi possono arrivare anche sui 8 kilowattora al giorno, all’incirca.

E dunque, su per giù 2,8€. Sul mercato si trovano due tipo di stufe elettriche. Anzitutto quelle a convenzione, le quali vanno a riscaldare l’aria mediante una resistenza elettrica. E poi vi sono quelle ad irraggiamento, con il calore che si diffonde tramite raggi infrarossi su oggetti/persone con cui interagiscono.

Sia nel 1° che nel 2° caso, vi è parecchio consumo energetico, sebbene con alcune differenze. Circa i termoventilatori, la potenza max è sui 2mila watt, nel caso dell’irraggiamento si arriva sui 1500 watt.

Il risparmio a casa passa per il condizionatore?

In tema risparmio, altro elemento importante riguarda la stufa a pellet: occhio però a dove posizionarla e a cosa stare attenti.

Tornando al tema invece, qualora si avesse in casa un climatizzatore, questa potrebbe essere un’ottima alternativa in ottica freddo. Si tratta di una opzione meno energivora al confronto della stufa elettrica.

In taluni casi potrebbe essere anche da preferire alla caldaia. Il climatizzatore a pompa di calore può trasformare 1kilowattora assorbito dalla rete in 4kilowattora termici. In qualche caso, con i modelli migliori, si può arrivare anche a 6.

Occorre stare però attenti alla temperatura del termostato che può influire sul consumo di energia e dunque poi sulle bollette. Il consiglio che si legge da Lanazione.it che menziona Altroconsumo si lega ad utilizzo relativo alle stanze abitate. Nel caso della camera da letto, sarebbe preferibile impiegarlo per alcuni minuti prima di andare a dormire.

O, ancora, programmarne l’accensione all’incirca dieci prima della sveglia.

Questi, alcuni dettagli in genale, ma è opportuno ed è bene informarsi ed approfondire, così da chiarire eventuali dubbi e saperne maggiormente. Anche attraverso confronti con soggetti competenti ed esperti del campo.

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