Pensione e allergia, chi ne soffre può usufruire dell’assegno mensile pagato dall’INPS

L’allergia è un problema molto comune e a volte può essere invalidante, ma chi ne soffre può ricevere la pensione? Ecco cosa c’è da sapere in merito

Le persone che soffrono di allergia sono molte e tale problematica può avere diversa natura e diversa può essere anche la gravità, ma chi ne soffre può ricevere la pensione? Le informazioni in merito.

 

PENSIONE
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Le allergie dunque sono molto comuni e posso chiaramente avere diversa natura. La maggior parte di queste porta al soggetto una sintomatologia non molto seria, ma alcune volta si può andare incontro a shock anafilattico.

Tra le allergie più comuni vi sono quella alla polvere, al polline ed anche alla muffa. Poi vi sono quelle alimentari come quella al lattosio, alla frutta secca oppure ad altri alimenti come il pesce.

Come sicuramente in molti già sapranno, l’allergia può avere diverse forme e diversi gradi di gravità. Si va infatti dagli occhi arrossato e lacrimanti fino ad arrivare allo starnuto o raffreddore. Ovviamente, le persone allergiche più a rischio sono quelle in cui la allergia dà problemi alle vie respiratorie.

Se, però, l’allergia è la manifestazione di una malattia permanente e se risulta per il soggetto invalidante, questo ha possibilità di essere esente dal pagare il ticket.

Pensione e allergie: malattia professionale

Vi è la possibilità di ricevere la pensione oppure l’assegno se si è un soggetto che soffre di pressione alta? Ecco cosa c’è da sapere in merito.

Ritornando all’argomento cardine di questo articolo. L’allergia, secondo quanto riportato dal sito web proiezionediborsa.it, potrebbe essere causata anche dal luogo di lavoro ed in questo caso è una malattia professionale.

Ad esempio, se un soggetto ha sempre lavorato da fornaio e quindi ha respirato farina per molti anni ed inoltre l’ha anche assimilata tramite la pelle questo potrebbe aver sviluppato una mal tolleranza proprio alla farina.

Chiaramente, vi sono anche altri lavori che possono esporre il soggetto ad alcuni alimenti e/o materiali ma il principio è il medesimo. Dunque, se l’allergia sopravvenuta è in relazione con il proprio lavoro è necessario sottoporre la questione all’INAIL.

In seguito, l’INAIL, in base a quanto è grave la propria allergia, potrebbe riconoscere al soggetto interessato alcuni benefici. Tra questi vi è l’assegno di incollocabilità oppure quello speciale.

Permessi e congedi

Coloro che soffrono di allergia hanno comunque la possibilità di richiedere qualche giorno per riposarsi. Tale richiesta sarò fatta dal medico che deve capire l’entità e la gravità della malattia.

Per quanto concerne i congedi ed i permessi, questi sono legati alla Legge 104. A meno che tale allergia non risulti essere davvero invalidante oppure in associazione con altre patologie per la persona allergica, è molto difficile averla.

Dal momento che l’allergia, anche se molto fastidiosa, può essere curata con un antistaminico oppure del cortisone, difficilmente viene considerata una malattia invalidante.

Di conseguenza, non è possibile per il soggetto affetto da tale patologia accedere alla pensione anticipata.

Ovviamente, per maggiori chiarimenti è importante rivolgersi ad un proprio consulente di fiducia che sicuramente saprà valutare la specifica situazione.

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