Versamento del TFR nel fondo, rafforza sul serio il valore? Cosa bisogna assolutamente sapere

Il fondo pensione Espero è un interessante opportunità per tutti i lavoratori del settore della scuola. Ecco le caratteristiche chiave e i vantaggi fiscali connessi all’adesione a questo strumento di previdenza complementare. Il TFR nel Fondo. 

Tutti i lavoratori dipendenti debbono ricordare che il trattamento di fine rapporto può essere assegnato ad un fondo pensione, perciò scegliere se lasciare il TFR in azienda o farlo confluire in un fondo pensione è un passaggio molto significativo nella vita di un lavoratore.

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La decisione va presa dopo essersi adeguatamente informati, perché è in gioco il futuro economico proprio e della propria famiglia e la possibilità di far fruttare il capitale accumulato lavorando in modo continuativo nel corso del tempo.

Di seguito ci occuperemo in particolare del fondo Espero per i lavoratori della scuola, una forma di risparmio che non tutti conoscono ma che è in grado di riservare interessanti vantaggi. D’altronde nel sito web del fondo si trovano queste parole che non lasciano alcun dubbio: “100.000 lavoratori della scuola stanno già costruendo la loro pensione integrativa in Espero, e oltre 15.000 sono già andati in pensione con noi”.

Insomma, vi sono elementi sufficienti per parlare di questo particolare fondo nel corso di questo articolo. Vediamone allora le caratteristiche chiave, non prima però di aver ricordato in sintesi che cos’è il trattamento di fine rapporto o TFR.

TFR, che cos’è in breve: il contesto di riferimento

Il TFR è l’acronimo del trattamento di fine rapporto, vale a dire la prestazione economica che viene assegnata al lavoratore dipendente, sia dell’ambito pubblico che di quello privato, dopo la fine del rapporto di lavoro, per qualsiasi motivo (licenziamento, dimissioni, o anche raggiungimento dell’età della pensione). Il TFR è assegnato sia agli occupati a tempo indeterminato che a tempo determinato, inclusi i lavoratori part time.

Il trattamento di fine rapporto rappresenta di fatto un compenso con corresponsione differita alla data della cessazione del rapporto di lavoro. Si può dunque anche intendere come una specie di salario posticipato e quantificato per quote annuali o una prestazione economica che si somma rispetto alla retribuzione ordinaria. Inoltre l’ammontare del TFR è legato indissolubilmente allo stipendio del lavoratore, che periodicamente matura una certa somma messa da parte dal proprio datore di lavoro.

Scopo del TFR è garantire al lavoratore un ammontare di denaro nel momento in cui perde la sua occupazione, di fatto è dunque una sorta di emolumento ‘ponte’ tra il rapporto di lavoro ormai cessato e la nuova occupazione del percettore.

Non di rado il TFR prende anche il nome di liquidazione, indicando infatti il pagamento del trattamento di fine rapporto da parte del datore di lavoro, nel momento in cui questi compie la liquidazione del TFR sulla scorta di quanto maturato dal lavoratore subordinato fino a quel momento.

Le due opzioni per il TFR e l’adesione al fondo Espero

Il trattamento di fine rapporto – semplificando – corrisponde all’equivalente di uno stipendio all’anno, che può essere accantonato dal datore di lavoro oppure destinato ad un fondo pensione, per rafforzare la previdenza complementare del titolare.

Più nel dettaglio, questo “tesoretto” può dunque essere lasciato in azienda per poi ritirarlo alla fine del rapporto di lavoro, oppure può essere fatto confluire in un fondo pensione in modo da integrare in futuro l’assegno pensionistico pubblico – alla data del definitivo ritiro dal lavoro.

L’adesione al fondo Espero per i lavoratori della scuola consente di spostare il TFR al fondo di previdenza complementare a partire dalla data di adesione. Da non dimenticare allora che il TFR è molto utile per il finanziamento della pensione complementare e per sfruttare benefici fiscali. La contribuzione al fondo pensione in oggetto include, infatti, oltre al contributo del lavoratore e del datore di lavoro anche il trattamento di fine rapporto.

Vantaggi fiscali dell’adesione al fondo Espero

In particolare questa forma di risparmio prevede i seguenti vantaggi fiscali:

  • chi aderisce al fondo scuola Espero, vedrà gli importi versati esenti da tassazione per tutta il periodo dell’investimento;
  • alla data dell’uscita dal mondo del lavoro per il pensionamento, la tassazione fatta valere sarà molto più ridotta di ogni altra forma di risparmio e della tassazione del reddito.

Non solo. A fronte di un versamento dell’1% della retribuzione del dipendente, il datore di lavoro paga un ulteriore 1% a suo carico. Si tratta di un particolare beneficio che è risultato di un accordo contrattuale ad hoc, e infatti soltanto chi ha il contratto di lavoro della scuola può accedere a questo particolare fondo.

Da notare anche quanto segue: il capitale, oggetto di rivalutazione annua, includerà la quota di TFR, la percentuale di contribuzione del lavoratore (1% o maggiore) e l’1% versato dal datore.

Infine, per tutte le informazioni di dettaglio rinviamo al sito web hoc del Fondo Espero.

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