Bonus 200 euro, il TFR concorre al calcolo del reddito? La risposta non lascia dubbi

Il Bonus 200 euro non è stato erogato ai pensionati che a causa del TFR hanno superato la soglia reddituale dei 35 mila euro. Da qui un dubbio.

Leggendo la normativa il TFR non dovrebbe essere conteggiato nel calcolo del limite reddituale dei 35 mila euro per ricevere il Bonus. Eppure non è stato così.

Bonus 200 euro
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Secondo il Decreto Legge 50/2022, articolo 32 comma 2, sono esclusi dal conteggio del reddito personale che determina l’accesso o meno al Bonus una tantum i trattamenti di fine rapporto comunque denominati, il reddito della casa di abitazione e le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata. Ciò significa che i pensionati con reddito inferiore ai 35 mila euro indipendentemente dal TFR avrebbero dovuto ricevere i 200 euro una tantum nel mese di luglio 2022. Se così non fosse, si potrebbe avanzare ricorso per ottenere la somma spettante aspettandosi una vittoria. La Legge parla chiaro e i soldi spettano di diritto a meno che non siano intervenute altre questioni a bloccare i pagamenti. Non solo, il Trattamento di Fine Rapporto non dovrà essere conteggiato nel calcolo del limite reddituale per il nuovo Bonus 150 euro. Stavolta, però, la soglia massima non sarà di 35 mila euro ma di 20 mila.

Bonus 200 euro pensionati, cosa fare in caso di mancata erogazione

I pensionati che rientrano nei limiti reddituali previsti dalla normativa che disciplina il Bonus 200 euro una tantum ma non hanno ricevuto la prestazione possono inoltrare domanda di ricostituzione per motivi reddituali o documentari. Ricordiamo che l’accredito della misura sarebbe dovuto avvenire automaticamente nel mese di luglio. I percettori di assegno pensionistico avrebbero dovuto notare la somma aggiuntiva sul cedolino della pensione senza necessità di inoltro della domanda.

I primi giorni del mese di luglio, dunque, sono stati caratterizzati dalle prime erogazioni del Bonus 200 euro eppure tanti pensionati non hanno ricevuto la somma spettante. Un ritardo nei controlli può essere la causa della mancata erogazione. Tale ritardo può essere stato provocato da un mancato aggiornamento dei dati reddituali relativi al 2021 nell’archivio INPS. Le difficoltà maggiori si sono riscontrate per i pensionati percettori non solo del reddito da pensione ma anche di un reddito da lavoro.

L’indennità, infatti, è riconosciuta solamente a chi nel 2021 ha percepito redditi assoggettabili IRPEF di importo pari o non superiore a 35 mila euro. Non vi rientra, ribadiamo, la somma ricevuta con il Trattamento di Fine Rapporto.

Attenzione all’ultima novità prevista dal DL Aiuti Bis

Ricordiamo che i neo pensionati dal 1° luglio 2022 sono stati inseriti tra i beneficiari del Bonus 200 euro solamente con il Decreto Aiuti Bis del mese di agosto. Ciò significa che i pagamenti partiranno in ritardo e i beneficiari dovranno attendere ottobre per verificare l’erogazione nel cedolino della pensione. Allo stesso modo ancora aspettano il versamento i collaboratori sportivi, i dottorandi, gli autonomi, i disoccupati Naspi, DIS COLL e i disoccupati agricoli e i precari della scuola.

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