Asta BTP: il 13 settembre occhi puntati sul titolo con scadenza 30 anni

Con il collocamento all’asta dei BTP del 13 settembre il MEF pensa di raccogliere circa 7.500 miliardi.

Il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha reso noto il calendario dell’asta di 3 BTP a medio-lungo termine.

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Ma l’attenzione è puntata tutta sul titolo di Stato che scade il 2046. Il BTP emesso la prima volta il 1° settembre 2014 ha una scadenza di 30 anni. Oltre a questo, però, ci sono anche BTP con scadenza rispettivamente a 3 e a 7 anni. Scadenze altrettanto appetibili per i risparmiatori. Insomma, la prima asta BTP di settembre per i titoli di Stato a medio-lungo termine si preannuncia interessante perché accontenta tutti. Sia l’investitore che vuole puntare su una scadenza breve e ottenere una liquidità immediata sia per gli investitori che puntano su una media o lunga scadenza.

Asta BTP: il 13 settembre occhi puntati sul titolo con scadenza 30 anni

Però l’asta di collocamento del 13 settembre (ma anche l’asta supplementare del giorno successivo) è seguita dagli esperti soprattutto per la presenza del titolo che scade fra 30 anni (oggi in realtà 24 anni). Con il codice ISIN IT0005083057 e un importo minimo/massimo offerto in euro pari a 2.750/3.250, il BTP 2046 nelle ultime settimane ha perso il 17% del suo valore. Infatti, la quotazione del titolo nella seduta di venerdì 9 settembre è scesa di circa 87,50 centesimi. Di conseguenza, il rendimento lordo annuo corrispondente diventa del 4,25%. Un rendimento importante che arriva anche dalla cedola effettiva (l’87%).

Vista la lunga scadenza questo titolo potrebbe essere adatto per rivenderlo a prezzi più alti prima della scadenza. Attualmente comunque ha un prezzo inferiore al valore nominale (sotto la pari). Però qualora dovessero scendere i tassi del mercato finanziario il prezzo del titolo potrebbe salire sopra la pari, poiché la cedola è molto alta.

Tra l’altro essendo un’asta che si tiene prima delle elezioni (la successiva sarà invece a ridosso di queste) alcuni investitori preferiscono restare al sicuro con un titolo che offre un rendimento del 4,25% ancora per molti altri anni. Altrimenti, si potrebbe rischiare di comprare un titolo più breve ma alla scadenza percepire un rendimento non soddisfacente.

Infine, bisogna considerare anche che fra qualche settimana ci saranno le elezioni e potrebbe esserci un “terremoto” nel mercato finanziario. Anche se a oggi, nonostante c’è chi scommette che ci sarà un ribasso dei prezzi dei BTP, i mercati finanziari italiani si sono comportati sempre bene. Anzi i titoli sono richiesti anche dal mercato estero.

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