Pensioni e lettera al Governo che verrà: la richiesta è di evitare il ritorno della Legge Fornero

Il prossimo Governo dovrà lavorare per accogliere un’importante richiesta. Evitare il ritorno della Legge Fornero “pura”.

L’Associazione sindacale nazionale chiede al Governo che verrà un intervento sostitutivo della Legge Fornero definita come una catastrofe.

Governo Fornero
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La caduta del Governo Draghi ha imposto le elezioni anticipate al 25 settembre causando problematiche rilevanti. Alcune riforme in dirittura d’arrivo per salvare la popolazione dai rincari sono ora in stand by; la campagna elettorale è iniziata in fretta e furia senza reali progetti dei politici e i cittadini si ritrovano a dover votare decidendo quale potrà essere il male minore per l’Italia. La figura fatta dai partiti agli occhi della popolazione, infatti, è alquanto riprovevole e ad oggi la delusione e la rabbia alberga tra i discorsi degli elettori. A chi affidare il proprio futuro e quello della nazione? La maggior parte dei cittadini vede le elezioni come un lancio della monetina dato che non si hanno le basi per una scelta accurata. Vedremo in queste settimane di campagna elettorale cosa verrà fuori ma le perplessità sono molte. Tra gli argomenti più a cuore dei lavoratori la Riforma delle Pensioni. Cosa accadrà con il nuovo Governo?

Richiesta al nuovo Governo per un allontanamento dalla Legge Fornero

Le previsioni per i lavoratori sono pessime. In una scala valutativa da uno a dieci non sono nemmeno lontanamente vicine alla sufficienza. Ad oggi, se nessuna decisione di riforma verrà presa entro il 31 dicembre 2022 – giorno di scadenza di Quota 102 – la Legge Fornero verrà reintrodotta nella forma pura. Ciò significherà uscita dal mondo del lavoro a 67 anni oppure con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne).

Il presidente del sindacato Anief vede questa possibilità come un passo indietro enorme, una condizione inaccettabile dopo dieci anni di soluzioni alternative alla Fornero. La soglia dei 67 anni o dei 43 anni di contributi è troppo alta in un mondo in cui i giovani non riescono ad inserirsi nel mondo del lavoro. Ecco perché i sindacati chiedono al Governo che verrà un repentino intervento sulla Riforma delle pensioni. Si necessita di proroghe che permettano ad alcune categorie di lavoratori di anticipare la pensione senza penalità. L’Ape Sociale e Opzione Donna devono essere riconfermate. Serve, poi, il riscatto gratuito degli anni passati all’università che sebbene abbia costi importanti garantirebbe quel turn over di cui l’Italia ha bisogno.

I cambiamenti di cui l’Italia necessita

La nostra nazione ha il record dei giovani che non studiano e non lavorano. Inoltre chi ha la fortuna di trovare un’occupazione spesso deve accontentarsi di retribuzioni basse che equiparate al costo della vita sono ridicole. Questo è un altro punto su cui l’Anief spinge. È necessario introdurre assegni in linea con l’inflazione e velocizzare la liquidazione del Trattamento di Fine Rapporto entro l’anno.

In più il nuovo Governo dovrebbe ampliare la lista dei lavori usuranti per concedere l’uscita anticipata a 60 anni senza decurtazione ad un maggiore numero di professioni gravose. Tutto questo dovrà partire dal 1° gennaio 2023, non c’è più tempo da perdere. Bisogna scegliere l’alternativa alla Legge Fornero e il nuovo Governo dovrà farlo subito.

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