Combattere la ‘resistenza agli antibiotici’ con un test preciso e innovativo: l’ultimo ritrovato della Scienza

La resistenza agli antibiotici è un fenomeno che da anni desta preoccupazione nel mondo scientifico. Oggi però abbiamo un’arma in più.

La Ricerca, come sappiamo, è pilastro fondante delle soluzioni che permettono poi di salvare più vite, e di migliorare salute e benessere delle persone.

resistenza agli antibiotici test

In un contesto molto ampio e che coinvolge diversi settori, oggi parliamo della resistenza antibiotica, dei pericoli intrinseci di questo fenomeno e di quali siano invece gli ultimi ritrovati che faranno la differenza.

I medicinali, e soprattutto gli antibiotici, permettono ogni giorno di salvare vite. Da quando sono stati scoperti hanno permesso di curare moltissime infezioni batteriche che prima erano mortali. Quando si parla di antibiotico-resistenza, dunque, viene facile capire di cosa si tratti. I batteri, ad un certo punto, non subiscono più l’effetto del farmaco e continuano a proliferare.

Cos’è l’antibiotico-resistenza e da dove nasce

Va detto che questo fenomeno è fisiologico e naturale. Alcuni batteri hanno addirittura una resistenza naturale. Altri, invece, la acquisiscono per “esperienza”, perché anche loro “combattono per sopravvivere”. Il fenomeno, però, negli ultimi anni ha subito un processo più veloce. Le motivazioni sono diverse, ma su tutte c’è l’uso “sconsiderato” degli antibiotici.

L’utilizzo improprio di antibiotici è da imputare però a diversi soggetti. Non solamente alle persone che attuano “cure fai-da-te”. Il vero pericolo risiede nel fatto che i batteri causano problemi di salute non solo a chi ha assunto antibiotici ma anche al resto della popolazione. Dunque siamo di fronte ad un problema sociale e non meramente individuale.

Gli antibiotici sono ad esempio usati negli allevamenti intensivi per prevenire malattie. Tracce di medicinale, però, possono passare dall’animale al prodotto finito (es. carne o latte) ed essere assunti inconsapevolmente dalle persone. Come ci ricorda un rapporto dell’ISS, ”

Nel 2018, in 29 Paesi UE/SEE, 4264 tonnellate di antibiotici sono stati usati nell’uomo e 6358 negli animali da produzione alimentare“.

Numeri che fanno impressione, ma che rendono bene l’idea di quale sia la realtà.

Non mancano poi somministrazioni “errate” da parte dei medici stessi. Ciò avviene soprattutto quando si tratta di infezioni delle vie respiratorie. A causa di strumenti diagnostici non proprio perfetti, spesso le infezioni virali vengono scambiate per batteriche. Di conseguenza vengono curate con le medicine “sbagliate”. Anche questo è un fattore che sta portando sempre più all’antibiotico-resistenza. Fortunatamente, un’azienda ha ideato dei test rapidi molto più efficaci. Vediamo di cosa si tratta.

La lotta contro la resistenza agli antibiotici ha un’arma in più

Tra il 2015 e il 2018 un’azienda israeliana ha sviluppato, grazie ad un’imponente ricerca, dei test rapidi per l’individuazione corretta delle infezioni batteriche. L’azienda, la MeMed Diagnostics, nasce tra l’altro nel 2009 focalizzandosi sulla prevenzione dell’abuso di antibiotici. Ma non è tutto: ricordiamo tra le altre cose che le polmoniti, le bronchiti e la tubercolosi, (note agli addetti come LRTI), rappresentano ad oggi la terza causa di morte al mondo. Motivo in più per contrastare l’antibiotico-resistenza e individuare la giusta terapia a seconda del caso.

I test attuali, purtroppo, lasciano qualche margine di dubbio. MeMed, invece, ha ideato un sistema diagnostico molto più preciso.

Le dichiarazioni ufficiali rilasciate da Memed

Per comprendere meglio il lavoro che è stato fatto, riportiamo le parole della Dottoressa Tanya Gottlieb, VP Scientific Affairs presso MeMed Diagnostics e coordinatrice del progetto Respiratory-ImmunoDx.

Per quasi un decennio, in collaborazione con i principali medici di tutto il mondo, abbiamo sviluppato e convalidato MeMed BV. Una firma pionieristica della proteina ospite che distingue tra infezioni batteriche e virali. Sfrutta la risposta immunitaria del corpo alle infezioni.” A differenza di altri test diagnostici, dunque, “può distinguere tra infezioni batteriche e virali, ed è stato convalidato in studi clinici che hanno arruolato migliaia di pazienti […] Le sue prestazioni sono state dimostrate sia nei bambini che negli adulti, in diverse sindromi cliniche e patogeni

Naturalmente non entriamo in ulteriori dettagli tecnico-scientifici perché sarebbe terribilmente complicato da rielaborare. Ma possiamo comprendere dalle suddette dichiarazioni che la Scienza sta compiendo passi avanti. Grazie a questi test più efficaci diminuirà automaticamente l’uso scorretto degli antibiotici. E potremo rallentare un fenomeno che – a detta di alcuni scienziati – potrebbe rivelarsi davvero disastroso per la salute dell’umanità intera.

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