Legge 104 nel comparto scolastico, in caso di bocciature cambia tutto: ecco le ultime decisioni

Se il PEI “fallisce”, cosa succede allo studente disabile? Una Sentenza del TAR del Lazio ci chiarisce molti dubbi.

Il PEI è uno strumento di didattica inclusiva ideato per aiutare nella formazione i disabili che hanno riconosciuta la 104. La sigla è identificativa del Piano Educativo Individualizzato. Si tratta di una risorsa scolastica preziosissima, ma talvolta sulla sua applicazione possono sorgere perplessità.

il PEI
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La Legge 104 entra anche tra i banchi di scuola e garantisce agli studenti disabili il giusto supporto nella formazione. Infatti grazie al PEI ogni alunno, indipendentemente dall’handicap, potrà raggiunger diversi obiettivi. Che l’aiuteranno poi ad inserirsi nel mondo del lavoro e nella società. Esattamente come tutti gli altri studenti.

Ovviamente, ogni caso è a sé, dunque è il Consiglio di Classe che di volta in volta individua il percorso migliore. Viene corredato da attività ed obiettivi che possano essere effettuati dallo studente durante tutto l’anno scolastico. Sono coinvolti nel programma tutti gli insegnanti, e non solamente quelli “di sostegno”. Ma il PEI è fallibile? Certamente – purtroppo – sì, e dunque viene da chiedersi cosa succede in casi come questo.

Il PEI e il caso delle bocciature, una Sentenza del TAR chiarisce i dubbi

La pandemia, i lockdown e la DAD hanno causato moltissimi disagi a tutti gli studenti, e persino agli insegnanti. Il mondo scolastico, per un periodo di tempo molto lungo, ha subito cambiamenti ai quali forse non era preparato. Se non si sono verificati troppi “eventi estremi” è grazie alla buona volontà di tutto il personale scolastico, di ogni ordine e grado, e della fiducia in loro da parte dei ragazzi.

È anche vero che purtroppo, nei momenti di difficoltà, a risentirne maggiormente sono le persone più fragili. È il caso di uno studente autistico che nell’anno della DAD non è riuscito a raggiungere gli obiettivi prefissati dal suo PEI.

Dalla ricostruzione e sintesi degli atti, emerge che “nel corso dell’anno i docenti dell’alunno autistico avevano rilevato una significativa regressione dell’alunnofrutto di una incompleta attuazione delle misure per l’inclusione previste dal PEI in conseguenza delle restrizioni imposte dalla pandemia da Covid-19 negli ultimi due anni scolastici.”

Nonostante l’impegno da parte degli insegnanti di rimodulare il PEI, lo studente non era riuscito a raggiungere gli obiettivi prefissati. Nonostante ciò veniva ammesso all’Esame di Stato. L’Amministratore di sostegno di detto studente presentò così un ricorso. Dopo l’analisi della situazione e del percorso effettuato dallo studente, “Con successiva ordinanza veniva accolta l’istanza cautelare formulata in via incidentale con il ricorsodisponendo la reiscrizione dell’alunno al quinto anno della scuola secondaria di secondo grado frequentata.

La Sentenza ci dà più indicazioni: sia sull’importanza della valutazione finale del rendimento dello studente sia sulla validazione di un progetto educativo, che deve essere comunque portato a termine.

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