Se scoppia la guerra, quali sono i Paesi più sicuri? Spunta un interessante report tutto da scoprire

Inutile negarlo, in molti oggi si chiedono: se scoppia la guerra quali sono i Paesi più sicuri dove fuggire? Ecco un report utile a prendere eventuali decisioni.

Fuggire lontano, in un Paese dove si vive ancora bene è il sogno di molti. Indipendentemente dalla guerra in atto che sta buttando giù economia e benessere psico-fisico.

quali sono i Paesi più sicuri
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Qualcuno sta già pensando probabilmente di fare le valigie, altri cominciano a chiedersi cosa succederebbe in caso scoppiasse la Terza Guerra Mondiale. Noi, intanto, riportiamo un interessante report stilato da Global Peace Index.

Il Global Peace Index è un’analisi dettagliata che viene compiuta ogni anno a maggio da una realtà conosciuta ovviamente a livello mondiale. Si tratta, in pratica, di un metodo inventato da un imprenditore australiano, Steve Killelea. Comincia nel 2007 e da quell’anno vengono studiati 162 Paesi. Il report viene sviluppato dall’Institute for Economics and Peace. Ma a questa ricerca collaborano anche esperti da tutto il mondo e l’Economist Intelligence Unit, una società di ricerca-consulenza specializzata.

Per arrivare ai risultati finali, vengono ovviamente presi in considerazione una miriade di dati, eventi, statistiche e storici. Alcuni Paesi cambiano di anno in anno le posizioni, altri invece sono “storicamente sicuri” o, al contrario, ritenuti “troppo pericolosi”. Ecco cosa è emerso dall’ultimo report.

Se scoppia la guerra, quali sono i Paesi più sicuri? Cosa suggerisce il Global Peace Index

Purtroppo la qualità della vita si sta abbassando un po’ in tutto il mondo. La pandemia ha avuto un impatto incredibile su politica, sanità, servizi, diritti e salute mentale dei cittadini. Volendo vedere il lato positivo, però, molte persone si sono rese conto di quali siano davvero le priorità. E allora, perché non (ri)cominciare a vivere meglio, con gli affetti più sinceri, e magari in un altro Paese?

In fondo, “mollare tutto” al giorno d’oggi non è così difficile. Quantomeno non è impossibile. Bisogna però pianificare accuratamente un cambio di vita così definitivo. Tra le tante cose a cui dobbiamo pensare c’è anche quella di scegliere un luogo dove la vita sia (almeno statisticamente) più pacifica.

La lista che stila ogni anno il Global Peace Index non è certo pensata per soddisfare un’esigenza piuttosto che un’altra. In fondo, si tratta di “numeri” e di meri dati riportati nero su bianco. Le motivazioni, i sogni, le risorse dobbiamo mettercele noi. E chissà che qualcuno, leggendo questa “classifica” non abbia proprio quell’imput che gli mancava.

I Paesi più sicuri secondo il GPI: il primo in assoluto

Il Paese dove, al momento, si vive meglio secondo l’associazione è l’Islanda. Dal report si si evince che: “con una popolazione di 325.000 abitanti è considerato il Paese più sicuro al mondo, è privo dell’esercito ed è protetto dall’Alleanza Atlantica. Detiene il primato di miglior Paese fin dal 2008“. Segue al secondo posto la Nuova Zelanda, e in decima posizione troviamo il Canada.

Ottime opportunità in Europa

Anche l’Europa, per fortuna, offre tanti luoghi dove andare a “vivere meglio”. Per chi si stesse chiedendo in che fascia sia l’Italia, diciamo che secondo il report siamo scesi, e dal 2020 ad oggi siamo passati dalla posizione numero 31 alla posizione numero 32. Beh, su 162 non è poi così male, in fondo.

Troviamo però dalla terza alla nona posizione molti altri Paesi: Danimarca; Portogallo; Slovenia; Austria; Svizzera; Irlanda e Repubblica Ceca.

I Paesi dell’Africa che non ti aspetti

Sebbene siamo soliti pensare che in Africa non se la passano tanto bene, in questo immenso Paese si trovano diversi Stati in cui (eventualmente) poter fuggire. Ecco la lista e le posizioni in classifica date dal report di Global Peace Index. Mauritius (28); Ghana (38); Botswana (41); Sierra Leone (46); Gambia (53); Senegal (54) e Tanzania (58).

I Paesi peggiori

Manco a dirlo, Stati Uniti e Russia si posizionano molto in basso nella classifica, in posti dove forse non avremmo osato “sistemarli”: secondo il report, oggi si trovano rispettivamente al 122esimo e al 154esimo posto. Non molto lontani, pensate un po’, dalla Libia (posizione 156); Repubblica Democratica del Congo (157) e Somalia (158).

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