Veicoli con immatricolazione all’estero, annullate tutte le multe e i furbetti possono gioire

Per i veicoli con immatricolazione all’estero sarà necessario annullare le multe erogate. L’articolo 93 del Codice della Strada comma 1-bis contrasta con i diritti UE e, dunque, la norma non deve essere applicata.

I tribunali rivoluzionano una decisione già presa. Annullamento delle multe con riferimento alla norma che disciplina l’immatricolazione dei veicoli all’estero.

veicoli immatricolazione all'estero
Adobe Stock

I furbetti delle auto con immatricolazione estera hanno destato l’attenzione della Legge italiana con la conseguenza dell’introduzione di una norma volta ad eliminare il crescente fenomeno. Le targhe estere, infatti, vengono utilizzare per non pagare le tasse oppure per evitare di essere sanzionati con riferimento alle direttive del Codice della Strada.

Un numero sempre più considerevole di cittadini ha, dunque, iniziato ad usare la tattica dell’immatricolazione all’estero per non adempiere ai propri doveri di cittadino italiano. Questa constatazione ha portato il legislatore a modificare alcune specifiche norme del Codice della Strada dimenticando, però, di controllare l’attuabilità delle variazioni in relazione alla disciplina superiore stabilita della normativa europea. Una dimenticanza che farà gioire gli automobilisti furbetti.

Veicoli con immatricolazione all’estero, la paradossale situazione

Si voleva arginare un fenomeno di evasione ma si è ottenuto l’effetto contrario. Le multe erogate ai veicoli con immatricolazione estera dovranno essere annullate perché le nuove direttive violano le norme europee. I giudici, dunque, devono disapplicarle fin da subito. Una sentenza che rende chiara la situazione è stata emessa al Tribunale di Latina lo scorso 12 maggio 2022. Il ricorso dell’avvocato Roberto Iacovacci è stato accolto e la multa tolta.

A nulla è servito cercare di affrontare il fenomeno delle targhe estere in Italia richieste principalmente per non pagare le tasse. L’articolo 93 è stato ampliato con il comma 1-bis nel 2018 inserendo la clausola del divieto di circolare con targa estera per più di 60 giorni dopo aver conseguito la residenza in Italia. In caso di noleggio all’estero, poi, si è reso obbligatorio conservare in auto un documento sottoscritto dall’intestatario completo di titolo e durata della disponibilità della macchina. La norma è stata, poi, abrogata in quanto rappresentante di una limitazione alla circolazione di capitali.

Quali sono le norme attualmente in vigore?

Per evitare che la targa estera serva esclusivamente per evitare il pagamento delle tasse è stata introdotta una nuova norma che non viola alcuna direttiva europea. I motoveicoli, gli autoveicoli e i rimorchi immatricolati all’estero di proprietà di una persona con residenza anagrafica nel nostro Paese possono circolare sul territorio italiano a condizione che vengano immatricolati secondo gli articoli 93 e 94 entro tre mesi dal conseguimento della residenza. Un mese in più, dunque, rispetto alla precedente normativa ma con una nuova limitazione. Le sanzioni verranno applicate anche nel caso di conducente straniero perché ciò che conta è la proprietà dell’auto.

Lascia un commento


Impostazioni privacy