Pensione con 30 anni di contributi: impensabile l’assegno finale, ecco a quanto ammonta

Quanto si percepisce di pensione con 30 anni di contributi? Di seguito il metodo per effettuare il calcolo.

L’importo della pensione non è legato solo agli anni contributivi posseduti, ma varia a seconda di numerosi fattori, tra cui gli stipendi percepiti. Dunque, per calcolare quanto si percepirà di pensione con 30 anni di contributi è necessario valutare quanto è stato guadagnato in tale lasso di tempo.

Pensione e contributi
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Un’altra variabile consiste nel metodo di calcolo con il quale vengono trasformati gli anni di contributi in pensione; infatti, il risultato sarà diverso a seconda dell’utilizzo del sistema retributivo o di quello contributivo (che è meno vantaggioso per il pensionato).

Pensione con 30 anni di contributi: come si effettua il calcolo?

Chi, nel 2022, andrà in pensione con 30 anni di contributi vedrà applicarsi il metodo misto, per il calcolo dell’assegno.  Il 1° gennaio del 1996, infatti, è avvenuto il passaggio dal sistema retributivo al sistema contributivo. Da ciò deriva che:

  • chi va in pensione quest’anno non può aver accumulato 30 anni di contributi prima del 1° gennaio 1996;
  • non è possibile che siano stati maturati 30 anni di contributi solo dopo tale data.

Dunque, i pensionati del 2022, necessariamente dovranno sottostare a due diversi metodi di  calcolo:

  • il calcolo retributivo: per i contributi maturati entro il 31 dicembre 1995;
  • il calcolo contributivo: per i contributi versati dal 1° gennaio 1996.

Alla fine, si sommano le due quote e si ricava l’importo complessivo dell’assegno pensionistico.

Sistema retributivo: come agisce?

Per scoprire la cifra della pensione con 30 anni di contributi, innanzitutto, si deve analizzare il sistema di calcolo da applicare, perché le regole sono differenti.

Per quanto riguarda il sistema retributivo, con esso il computo dell’importo della pensione avviene attraverso una media delle ultime puste paga percepite dal lavoratore, durante gli anni che precedono il pensionamento. Solitamente, viene riconosciuta una certa percentuale (il 2%) per ogni anno di lavoro svolto.

Ad esempio, se si hanno 15 anni di contributi nel sistema retributivo, si avrà diritto al 30% della retribuzione degli ultimi anni di lavoro, mentre se si hanno 10 anni, al 20%.

Sistema contributivo: come funziona?

Attraverso il sistema contributivo, invece, il calcolo della pensione si effettua applicando al montante contributivo un determinato coefficiente, che cambia in base all’età in cui si va in pensione. Che cos’è il montante contributivo? L’insieme dei contributi maturati dall’interessato dopo il 1° gennaio 1996, per ogni anno di lavoro. Per l’attività lavorativa subordinata, di solito, è pari al 33% della retribuzione lorda annua.

Infine, il montante contributivo si converte in pensione applicando il coefficiente di trasformazione, che è più elevato se si lavora più a lungo e si va in pensione più tardi.

Per esempio, coloro che accedono alla pensione all’età di 67 anni, percepiranno un assegno determinato con il contributivo corrispondente al 5,575% del montante contributivo.

Esempi di calcolo pensionistico

Per riassumere il metodo di calcolo dell’assegno pensionistico in base agli anni di contribuzione posseduti, ipotizziamo due situazioni di soggetti che vanno in pensione con 30 anni di contributi.

  1. Tizio è un lavoratore dipendente di 67 anni, ha raggiunto 5 anni nel retributivo e 25 anni nel contributivo. Negli ultimi anni, ha ricevuto una retribuzione media e lorda di 25.000 euro; quindi, secondo il sistema retributivo potrà percepire il 10%, cioè 2.500 euro di pensione.

A tale cifra, poi, si aggiunge quella stabilita con il calcolo contributivo. Il montante contributivo relativo alla retribuzione corrisponde a circa 165.000 euro, a cui si applica il coefficiente di trasformazione del 5,575%. Il totale, quindi, sarà di 9.200 euro. Sommando le due cifre si otterrà una pensione annua lorda di 11.700 euro, ossia circa 1.000 euro al mese.

  1. Caio ha 10 anni nel retributivo e 20 nel contributivo. Negli ultimi anni ha percepito un aumento dello stipendio, con una retribuzione annua lorda di 35.000 euro. Con il retributivo, quindi, avrà diritto a 7.000 euro di pensione. Tale cifra, tuttavia, non corrisponde alla media degli stipendi degli ultimi anni che, invece, è di 25.000 euro. Il montante contributivo, dunque, è di 165.000 euro e l’importo della pensione di 9.200 euro.

Sommando le due quote si ottiene 16.200 euro e, quindi, una pensione mensile di circa 1.350 euro.

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