Pignoramento: dal 22 giugno i conti correnti dei debitori saranno “salvi” se effettuano queste operazioni

È in arrivo un interessante stravolgimento per quanto concerne il pignoramento di conti correnti dei debitori.

Il Governo sta attuando molte misure a favore dei cittadini italiani. Per cercare di supportarli in un momento economico davvero difficile. Ma i provvedimenti non si manifestano solamente sotto forma di Bonus, come ad esempio quello dei 200 Euro che permetterà ai lavoratori una 14ma più ricca.

È in arrivo un interessante stravolgimento per quanto concerne il pignoramento di conti correnti dei debitori.
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C’è infatti un’interessante novità che riguarda il comparto del pignoramento dei soldi su conti, stipendi e pensioni. La data attesa da molti è proprio quella del 22 giugno prossimo. Ma cosa succederà tra poco più di un mese? Ecco come cambieranno le cose.

Dal 22 giugno i conti correnti dei debitori saranno “salvi”: cosa significa

Come sappiamo, può capitare di contrarre debiti e di non riuscire più a onorarli. Quando un cittadino si trova in questa situazione può vedersi pignorare i soldi dal conto corrente, dalla pensione o dalla busta paga. Può capitare per debiti contratti sia con privati che con le PA.

Quando scatta il pignoramento, i creditori possono “attingere” alle risorse del debitore. E andare a riscattare i soldi dal conto corrente, così come dallo stipendio oppure dalla pensione. Ma entro poco tempo tutto questo potrebbe cambiare.

Il Governo Draghi sta pensando di cambiare le normative vigenti. E di introdurre delle modalità che andranno a tutelare maggiormente i debitori. Nel dettaglio, ad esempio, se c’è inadempienza il pignoramento viene considerato nullo, ovvero privo di validità.

Non solo: in capo al credito sarà obbligo notificare a debitore, banca e/o datore di lavoro il numero di iscrizione a ruolo. E anche il deposito dei documenti – soprattutto l’atto di pignoramento – deve rispondere a particolari requisiti. Come ad esempio i dati fiscali di creditore e debitore, nonché dei legali. Dovrà essere compresa anche la motivazione del credito e persino la data di udienza. Se tutto ciò non viene rispettato, il pignoramento viene fermato.

Un’azione da parte del Governo, dunque, che va a tutelare i diritti delle persone, in un momento in cui, a causa della crisi economica, molte famiglie stanno contraendo debiti perché non ce la fanno ad adeguarsi al costo esorbitante della vita.

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