In pensione a 56 anni da subito è possibile con questi requisiti, in alternativa congedo e aspettativa

Andare in pensione a 56 anni è possibile ma non è per tutti. Infatti, per poter accedere sono necessari alcuni requisiti. Ecco quali.

In effetti è una misura pensionistica destinata alla tutela di una particolare categoria di lavoratori. Per accedere a questa pensione sono necessari alcuni requisiti, come l’età anagrafica che cambia tra uomini e donne, il certificato di invalidità e contributi lavorativi.

In pensione a 56 anni da subito
Foto Canva

Prenderemo in esame questa misura rispondendo alla domanda di una Lettrice che ha inviato il seguente quesito: “Salve. Io sono nata il a novembre del 1963. Ho avuto un ictus nel 2019. Ricoverata e riabilitata avrei dovuto tornare al lavoro all’inizio del mese di maggio 2022 e il capo del personale mi ha detto che posso licenziarmi. Che cosa posso fare?”.

Se è una dipendente del settore privato, consigliamo la pensione di invalidità a 56 anni con una percentuale invalidante all’80%. Evitare il licenziamento e in alternativa chiedere un congedo per cura o aspettativa non retribuita.

Pensione di vecchiaia a 56 anni: è possibile ma con questi requisiti

Accedere alla pensione di vecchiaia a 56 anni è possibile, ma si tratta di una misura destinata ai lavoratori invalidi del settore privato iscritti all’AGO. In pratica, si tratta di una pensione di invalidità anticipata di qualche anno rispetto a quella di vecchiaia. Per fare domanda ci voglio determinati requisiti da rispettare:

  • invalidità superiore all’80%;
  • età anagrafica di 56 anni per le donne e di 61 per gli uomini;
  • almeno 20 anni di contributi.

Questa pensione però è soggetta alle cosiddette finestre mobili. Questo significa i lavoratori che ne fanno richiesta devono attendere 12 mesi per ricevere la prima rata della pensione. Quindi, le donne riceveranno il primo pagamento a 57 anni, mentre gli uomini a 62 anni.

Come detto, tra i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia anticipata serve il certificato dell’invalidità. Lo stato di invalidità deve essere accertato da una commissione medica dell’INPS.

La domanda può essere presentata all’INPS direttamente sul sito accedendo alla pagina dedicata con le credenziali SPID, CIE o CNS. Inoltre, è possibile anche rivolgersi presso i patronati abilitati e farsi aiutare con la domanda.

Congedo per cura

Se non si possiedono i requisiti per la pensione anticipata è possibile chiedere un congedo per cura o l’aspettativa non retribuita.

Il congedo per cura destinato agli invalidi è previsto della legge n.119 del 18 luglio 2011. L’articolo 7 stabilisce che i lavoratori mutilati e invalidi civili con un’invalidità superiore al 50% possono chiedere ogni anno un congedo straordinario per cure. Il periodo non può essere maggiore di 30 giorni anche presi in maniera frazionata.

Per ottenere il congedo per cura il lavoratore invalido deve presentare domanda al proprio datore di lavoro allegando i seguenti documenti:

  • un documento che attesti l’avvenuto riconoscimento da parte di una commissione medica dell’ASL dell’invalidata superiore al 50%;
  • richiesta del medico curante che dichiari la necessità della cura in relazione all’infermità.
  • Al termine delle cure deve poi presentare la certificazione che attesti che ha svolto la terapia richiesta.

Aspettativa non retribuita

L’aspettativa non retribuita invece, è il periodo di sospensione dal lavoro che un lavoratore può richiedere specificando le motivazioni. La normativa che la regola è la legge 53/2000. Durante questo periodo conserverà il posto di lavoro. La durata dell’aspettativa è stabilità dai contratti collettivi di lavoro. Le motivazioni per chiedere l’aspettativa non retribuita, in sintesi, sono per:

  • formazione (si tratta delle cosiddette 150 o 250 ore);
  • tossicodipendenza (del lavoratore o del familiare);
  • svolgimento di cariche pubbliche o per incarichi;
  • gravi motivi familiari le motivazioni possono essere per cura personale oppure per unifamiliare. Nella richiesta andranno allegate le certificazioni mediche riguardanti le problematiche di salute per le quali si chiese la sospensione del lavoro.

Per richiedere l’aspettativa non retribuita bisogna fare riferimento al proprio contratto di lavoro. Dopo l’invio della richiesta entro 10 giorni il datore di lavoro deve dare una risposta al lavoratore.

Infine, sarebbe il caso di rivolgersi a un patronato o avvocato specializzato nel settore per tutelarsi maggiormente.

Esperto Risponde

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, scrivici tramite il modulo sotto

Il Form sottostante può essere utilizzato da tutti in modo gratuito per dubbi o quesiti da inoltrare alla “Posta di www.informazioneoggi.it. La redazione si avvale di Esperti in materia fiscale e previdenziale.
Ogni giorno la redazione seleziona, tra i quesiti pervenuti, quelli di maggiore interesse, da pubblicare con la risoluzione. I quesiti saranno elaborati considerando la normativa vigente.
La “Posta di www.informazioneoggi.it è uno strumento finalizzato ad aiutare il contribuente a districarsi nella grande giungla normativa.
Ricordiamo che non sostituisce gli strumenti dell’Agenzia delle Entrate, dell’INPS, dell’INAIL e di tutti gli enti, atti ad un’assistenza a favore del contribuente.
Inoltre, si raccomanda di consultare le “regole della posta” prima di inviare il quesito.



    Lascia un commento


    Impostazioni privacy