Colesterolo alto, esiste il metodo per ridurre il rischio di effetti collaterali dei farmaci con statine

Il colesterolo alto può essere tenuto sotto controllo assumendo farmaci con statine. Gli effetti collaterali possibili, però, sono preoccupanti; come ridurli?

Avere il colesterolo alto significa mettere a rischio la propria salute. La malattia deve essere curata ma può capitare che il farmaco assunto causi effetti collaterali spiacevoli. Scopriamo se c’è un modo per evitarlo.

Colesterolo statine
Foto @ Canva

Il colesterolo è un grasso presente nel sangue prodotto dall’organismo e introdotto con la dieta alimentare. I livelli di colesterolo devono essere tenuti sotto controllo perché le conseguenze di una presenza eccessiva di grasso possono essere pericolose per l’organismo. Un accumulo significherebbe impedire lo scorrimento fluido del sangue causando, così, problemi al cuore e ictus. Per evitare che ciò accada occorre seguire una dieta specifica che elimina particolari alimenti e può essere necessario assumere dei farmaci. I medici solitamente prescrivono statine per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo e ridurli. Parliamo di un gruppo di farmaci a base di principi attivi che riducono la quantità di grasso nel sangue. Non sono privi, però, di effetti collaterali come, ad esempio, sofferenze muscolari (le cosiddette rabdomiolisi), diabete ed emorragie celebrali. Conseguenze serie, dunque, che tante persone vorrebbero evitare.

Colesterolo alto, le alternative alle statine

Uno studio scientifico ha sottolineato la possibilità di tenere sotto controllo il colesterolo alto evitando l’assunzione delle statine. Altri farmaci con minori effetti collaterali, infatti, potrebbero aiutare a gestire i livelli eccessivi di grasso nel sangue. La rivista medica The BMJ ha, nello specifico, segnalato due farmaci alternativi capaci di bloccare gli effetti negativi del colesterolo alto diminuendo la possibilità di insorgenza di ictus e problemi cardiaci. Il riferimento è agli inibitori di ezetimibe e PCSK9. Parliamo di principi attivi capaci di ridurre l’assorbimento del colesterolo cattivo, LDL, dal cibo e la produzione del grasso da parte dell’organismo.

Ezetimibe e PCSK9, il ruolo contro il grasso nel sangue

La ricerca è stata condotta su 83.660 pazienti con colesterolo alto. I risultati hanno riportato come l’ezetimibe e il PCSK9 riescano a ridurre gli attacchi di cuore e gli ictus nei pazienti con rilevanti problemi di grasso nel sangue e ad elevato rischio cardiovascolare. L’ezetimibe, nello specifico, è un farmaco che inibisce selettivamente l’assorbimento intestinale del colesterolo introdotto nell’organismo con la dieta alimentare e proveniente dalla bile. Il PCSK9, invece, è un enzima codificato dal gene dall’omonimo nome sul cromosoma 1 capace di regolare la degradazione del recettore LDL per il colesterolo. Entrambi i principi attivi presentano, secondo i risultati della ricerca, effetti collaterali meno rilevanti rispetto alle statine normalmente prescritte dai dottori. L’unica indicazione riportata è la necessità di iniettare il PCSK9 con conseguente possibilità di piccole reazioni nel punto di inoculazione.

(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)

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