“Stop” ad Aria Condizionata e Riscaldamento: arriva l’Ok

Il Governo ha varato le nuove misure per contrastare il “caro bollette”. Stop ad Aria Condizionata e Riscaldamento.

O quantomeno l’utilizzo dei sistemi per riscaldare e rinfrescare i locali sarà da oggi in poi regolato e non più “libero”. Dovremo rassegnarci a soffrire un po’ più il caldo in estate e a mettere un maglioncino in più in inverno. Ma vediamo nel dettaglio come verranno attuate le nuove norme.

Aria Condizionata e Riscaldamento
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Il “pacchetto normativo” fa parte del Decreto Bollette, approvato con fiducia alla Camera e di cui si attende il via definitivo dal Senato. Il testo è molto articolato e prevede misure atte a contrastare gli attuali prezzi “folli” dell’energia.

Ma non solo: il progetto, più ampio, vuole rispondere alle nuove esigenze scaturite (anche) a seguito dei cambiamenti climatici e della guerra in Ucraina. Si sente l’urgenza di cambiare le attuali politiche industriali, nonché di accelerare il passo per quanto riguarda energie rinnovabili. Ma cosa c’entrano i condizionatori e i termosifoni? Scopriamolo subito.

“Stop” ad Aria Condizionata e Riscaldamento: cosa significa

Impossibile non ricordare le parole del Premier in Conferenza Stampa, che hanno suscitato le più disparate reazioni. Quel “aut aut” con cui Draghi ha risposto alla domanda di un giornalista. “Preferiamo la pace o il condizionatore acceso?” ha innescato una serie di domande su cosa voglia davvero significare. Ironia? O prossimi e inevitabili razionamenti? Per sapere la verità dovremo aspettare il prossimo inverno, quando le scorte di gas saranno ridotte “al lumicino”. A meno che nel frattempo non cambino le cose.

Fatto sta che con l’ultimo decreto, le cose cambiano in concreto. Che fa pure rima e potrebbe sollevare ilarità, se non fosse motivo di preoccupazione per un futuro molto incerto. Dal punto di vista energetico ovviamente.

Per onestà intellettuale, però, bisogna riconoscere che qualcosa probabilmente sarebbe dovuto cambiare lo stesso. Non dimentichiamoci che fino ad ora molte realtà (pubbliche e/o private) hanno condotto una politica “dello spreco”. Forse era meglio non arrivasse la guerra a ricordarcelo, ma non è detto che in tutta questa situazione non vi sia un “lato positivo”. Bisogna cominciare a consumare di meno, e se per farlo abbiamo bisogno di una Legge, beh, in fondo non è diverso da quelle che ci “obbligano” a rispettare i limiti di velocità in auto. Per dirne una.

Quali sono le regole che presto potrebbero diventare definitive

Le misure, se approvate definitivamente, andranno ad essere operative già dal 1 maggio prossimo. In pratica si stabilisce un tetto minimo e massimo di temperature da impostare nei locali degli edifici pubblici.

In pratica, in inverno il riscaldamento acceso non dovrà far arrivare la temperatura al di sopra dei 19 gradi. Anche se ve ne sono un paio “di tolleranza”. Per quanto riguarda invece l’utilizzo dei climatizzatori, non si potrà far scendere la temperatura interna al di sotto dei 27 gradi. Anche qui sono previsti i due gradi di tolleranza. In fondo non si tratta di uno stop forzato e improponibile. Solamente l’indicazione per utilizzare l’energia con un po’ più di criterio. La speranza però è che tutto questo sia sufficiente, e che non sia solamente l’inizio di una “regresso” sempre più stringente.

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