Compagnie aeree bloccate per Omicron, 500 voli cancellati ed è incredibile quello che sta succedendo

EasyJet e British Airways hanno dovuto cancellare quasi 500 voli. Tra il fine settimana e lunedì 4 si sono nuovamente manifestate congiunture negative sulle compagnie aeree.

Sono oltre 45 mila i passeggeri impossibilitati a salire a bordo a causa della positività al Covid. Lo stesso accade ad assistenti di volo e piloti che hanno potuto prestare servizio.

Cancellazione voli

Anche questa stagione potrà essere tra le più difficili per le compagnie aeree. L’aumento del costo del carburante comporterà maggiori spese di viaggio. A questo si aggiunge la diffusione del covid e la guerra, entrambi limitanti per la percezione della sicurezza di chi ha intenzione a fare un viaggio o una vacanza.

In tutto ciò le compagnie aeree sono tra le aziende nel settore turistico più esposte. Negli Stati Uniti secondo le stime dell’app di prenotazioni Hopper, le tariffe aeree aumenteranno del 7% ogni mese fino a giugno. La speranza di una stagione turistica che ritrova vigore si infrange nonostante l’allentamento delle restrizioni dovute alla pandemia.

Le compagnie aeree in grave difficoltà economica

Secondo i dati del Bureau of transportation statistics le compagnie statunitensi hanno registrato una perdita al netto delle tasse di 35 miliardi di dollari nel solo 2020. A livello globale, le 50 maggiori compagnie aeree sono rimaste fortemente indebitate con crolli del valore sulle quotazioni che in alcuni casi, come American Airlines e Delta sono arrivati introno al 23 e 25% circa nell’ultimo mese.

Oggi il costo del carburante, quasi raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2021 mette i bastoni tra le ruote anche ai turisti, su cui si sconta il rincaro dei biglietti. Il prezzo dei biglietti aerei europei è aumentato del 16% su base mensile nella prima settimana di marzo. I costi del carburante rappresentano tra il 20% e il 30% delle spese operative delle compagnie aeree, ciò significa che per rimanere in profitto l’intero settore dovrà scontare sui prezzi l’aumento dei costi.

Gli effetti sui voli di EasyJet e British Airways

In Europa il conflitto in Ucraina ha ridotto la domanda complessiva di viaggi aerei. Solo sabato easyJet e British Airways hanno cancellato un centinaio di voli ciascuna. British Airways in due giorni ha perso 8% dei viaggi programmati. Ma il bilancio è destinato ad essere rivisto al rialzo, per easyJet le cancellazioni riguardano al 90% voli da e per il Regno Unito e nel restante 10% è nel resto d’Europa.

Le infezioni tra il personale di volo fa registrare maggiori disagi, con le compagnie che non hanno personale sufficiente per sostituire quello in malattia. Questo porta ad una conseguente riduzione del servizio con cancellazioni preventive soprattutto sui voli più frequenti.

Le alternative dei passeggeri per i voli cancellati

I passeggeri sono stati contattati e informati delle alternative a loro disposizione. Tra le possibilità per chi ha già prenotato un volo cancellato è prenotare un volo alternativo, ricevere un voucher o un rimborso completo. Nel comparto del turismo organizzato negli ultimi due anni si stima una perdita totale di fatturato di almeno 27 miliardi di euro.

Nel 2019 l’Italia era il sesto Paese più visitato al mondo, le presenze totali negli esercizi ricettivi superavano i 428 milioni e l’impatto complessivo del settore turistico incideva per il 13,2% del Pil nazionale. Oggi il settore ha perso direttamente oltre 63 miliardi di euro, a cui si aggiungono 31 miliardi per quanto riguarda il valore perso sulle attività locali accessorie.

In Italia quest’anno l’incertezza si sconta su ponti ed estate. Manca il turismo di qualità e dei grandi viaggi. Il confronto con il 2019 non aiuta, siamo ancora lontani dal recuperare il giro d’affari del turismo anche per l’assenza di russi e statunitensi, tra i più facoltosi al mondo.

Quanto perde l’Italia con la diminuzione degli arrivi da Russia e USA?

Sul fronte degli arrivi dalla Russia nel 2019 sono stati pari a circa 1,8 milioni di persone, sei milioni di presenze che hanno generato una spesa di 984 milioni di euro. Dagli Stati Uniti invece l’indotto per l’Italia nello stesso anno è stato complessivamente pari a 5,5 miliardi.

Per quest’anno sono quindi arriveremo molto probabilmente a una riduzione intorno al 35% rispetto al 2019. In questo scenario esiste una nicchia di mercato nel settore turistico che è invece riuscita a fronteggiare la crisi. L’indotto è infatti ricaduto in gran parte su affitti brevi di case e ville. Il 2021 si è concluso con 4.769 settimane prenotate con una crescita di più del 12% rispetto al 2019 caratterizzata soprattutto da un aumento notevole degli ospiti italiani. Per maggio e giugno 2022 sono state effettuate già più di mille prenotazioni per un incremento del 1100% rispetto a maggio 2021.

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