In fila al bancomat attenti alle spalle: il trucco per metterci in ginocchio

Una nuova modalità di azione, una nuova tecnica, un nuovo modo per provare a rovinare le persone di punto in bianco.

Una tecnica che qualcuno ha già notato da un po’ di tempo, un nuovo modo di agire per i truffatori italiani e non solo. Tutto avviene letteralmente per caso, almeno dal punto di vista della povera vittima, in realtà niente è per caso ma tutto estremamente calcolato. Contesto, personaggi in azione, copione a recitare. Ci troviamo di fronte ad una vera e propria messa in scena che ha come fine ultimo quello di truffare la povera vittima selezionata. Ci troviamo quindi di fronte ad un vero e proprio raggiro messo su ad arte.

bancomat
Adobe Stock

Testimoni e vittime del raggiro di cui sopra sono concordi circa le modalità di azione dei malintenzionati. Il tutto avviene in un modo che prima d’ora non avevamo ancora considerato probabilmente. In fila al bancomat le cronache ci hanno abituati ad altri tipi di raggiri, in qualche modo molto più tecnici. Gli ultimi tempi hanno di fatto visto un ritorno della nota truffa della telecamera e della finta fessura del bancomat presso l’ATM di riferimento. Parliamo di una tecnica molto comune e purtroppo per le vittime letteralmente infallibile.

Le testimonianze in questo caso arrivano dalle deposizioni dei cittadini truffati. Ad uno specifico sportello bancomat, scelto dai truffatori per un motivo o per un altro viene piazzata una finta strumentazione in grado di leggere, di fatto i codici di ogni tessera, consentendo cosi all’organizzazione che ha montato tutta la truffa di clonarne ogni aspetto. Una telecamera, piccola, molto piccola, piazzata sullo stesso apparecchio riprenderà poi la digitazione del codice pin da parte del malcapitato cittadino. A quel punto il gioco sarà fatto.

In fila al bancomat attenti alle spalle: non fermarsi a raccogliere banconote che crediamo di nostra proprietà

Nel caso invece della truffa di cui si parlava in precedenza la dinamica è completamente diversa. Il tutto si svolge con l’aiuto di un complice in qualche modo infiltrato tra la gente in coda al bancomat. Si seleziona la potenziale vittima tra quelle regolarmente in fila e di fatto ci si mette alle sue spalle. Quando il malcapitato sarà intento ad effettuare il proprio prelievo, la propria operazione il tutto prenderà forma, di fatto si entrerà in scena. A quel punto infatti, uno dei complici, quello alle spalle del malcapitato proverà ad attirare la sua attenzione.

Una banconota in terra, questo l’escamotage per attirare l’attenzione del malcapitato di turno, forse caduta tra quelle da lui appena prelevate o magari dalla sua tasca. Il tutto dopo che il complice ha letto velocemente il movimento della vittima nell’inserire il codice pin della propria tessera. Il tempo di chinarsi a raccogliere la banconota ed ecco che la sua carta viene sostituita con un altro bancomat fedele alla vista all’originale. Il malcapitato non si accorgerà di nulla, al momento. Soltanto quando i malintenzionati proveranno a prelevare contanti dal suo conto, purtroppo, il tutto diventerà chiaro e ci si accorgerà di essere caduti nella rete di esperti truffatori.

A quel punto, cosi come raccontato da chi purtroppo ha subito questo tipo di raggiro, non resta che informare le forze dell’ordine. Una denuncia alla Polizia Postale e la comunicazione d’obbligo alla propria banca. In alcuni casi, dipende poi certo da modalità ed accordi, esiste la possibilità di essere rimborsati per quanto sottratto, ma è soltanto la banca, alla fine a potersi esprimere chiaramente in merito. Ad oggi, in merito non esistono certezze, ogni istituto ha una propria regolamentazione ed un proprio modo di agire. Attenzione dunque alle file troppo lunghe al bancomat, a movimenti strani che potrebbero verificarsi alle vostre spalle. Attenzione a banconote che all’improvviso cadono per terra, niente potrebbe essere cosi come vi sembra.

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