Cosa succede quando non rispetti il semaforo rosso? Il dettaglio che può rovinarti

A che tipo di conseguenza va incontro chi decide di non rispettare il semaforo rosso? Vediamo nel dettaglio cosa stabilisce in merito il codice della strada

Fermarsi quando il semaforo è rosso, è forse una delle regole più importanti da rispettare del codice stradale.

Di sicuro è fondamentale farlo per non mettere in pericolo la vita delle persone. Di quelle che abbiamo accanto e di quelle che si ritrovano a guidare sulla nostra strada. Ed è proprio per queste, che ci troviamo di fronte a un tipo di effrazione che può essere punita in modo molto severo dalla legge italiana. Ricordiamo, inoltre, che è in vigore il nuovo codice della strada, si rischia fino a 6 mila euro di multa se si commettono determinati errori

Multe se non rispetti il semaforo rosso, cosa dice il Codice della Strada

Impegnare un incrocio stradale, senza considerare le precedenze può infatti essere molto rischioso. Questo divieto viene disciplinato da un punto di vista normativo dall’articolo 142 del Codice della Strada. E questo, prevede per l’appunto delle multe molto pesanti per chi infrange questa disposizione. La sanzione per chi non si ferma quando il semaforo è rosso, può arrivare fino a 655 euro.

Oltre a questo, può essere anche disposta la sospensione della patente fino a un periodo massimo di tre mesi. Questa pena però scatta soltanto in caso di reiterazione del reato. Ovvero, se in un periodo di tempo compreso in un massimo di due anni, per due volte vengo beccato a non rispettare il semaforo rosso, a quel punto la sospensione della patente diventa realtà. 

Chi non rispetta il semaforo rosso, viene sorpreso attraverso un sistema tecnologico chiamato T-Red

Come fa lo stato ad accertare queste effrazioni ed ad assicurare sicurezze a chi guida? Nel maggior numero dei casi, la rilevazione avviene mediante un sistema tecnologico automatico chiamato T-Red. Una volta registrato l’illecito, il contribuente vedrà arrivare la sanzione direttamente a casa. Naturalmente, se si ritiene di essere vittima di un’ingiustizia, la legge permette anche che si possa ricorrere in giudizio e chiedere l’annullamento della multa.

In questo specifico caso, quando si riscontra una violazione del Codice della Strada, ci si può rivolgere al Prefetto. O in alternativa, a un giudice competente in materia. Ma come funziona il sistema T-Red, che permette di rilevare queste effrazione e commutare la relativa sanzione? Semplice. la prima cosa da capire è che quando un semaforo collegato a questo sistema diventa rosso, si accendono in automatico due fotocellule. Queste sono collocate sia prima che dopo la linea che impone alla vettura di fermarsi.

Per le norme vigenti, viene considerata infrazione il momento in cui l’auto impegna l’incrocio. 

Le prove che la Pubblica Amministrazione deve avere per infliggere una multa all’automobilista

Dunque non basta una semplice foto della macchina che superata la linea d’arresto stabilita. Vi è bisogno che nelle immagini si osservi la vettura che in modo inequivocabile sta impegnando l’incrocio. E questa è una disposizione di cui si è occupata di recente anche la Corte di Cassazione. Con una sentenza di quest’anno, è stato infatti ribadito che questa è una condizione indispensabile.

Se non si è in grado di dimostrare che la macchina ha impegnato l’incrocio, la sanzione non può essere inflitta. Per questo, nei luoghi in cui la Pubblica Amministrazione installa il sistema T-Red, è tenuta per legge a fornire più di una foto. Una, come si diceva, serve per dimostrare che il veicolo ha realmente superato la linea di arresto. L’altra deve mostrare il modo in cui l’automobile sta impegnando l’incrocio.

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