Sapete quanto costa oggi la benzina? Non ci crederete

Una guerra nel cuore dell’Europa, quello che potrebbe succedere andrà a riguardare anche le nostre tasche.

La guerra, il conflitto, lo scontro armato, proprio nel cuore dell’Europa. Cosa potrebbe succedere al nostro quotidiano? In che modo questa situazione potrebbe in qualche modo condizionare i nostri giorni. La risposta può avere in un certo senso molteplici punti di vista. Si va dalla sicurezza vera e propria il rischio insomma di un conflitto più vasto, fino al timore che la cosa possa portarci ad un peggioramento, in qualche modo delle condizioni economiche generali.

Benzina
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Il problema legato al conflitto tra Russia e Ucraina, uno dei tanti insomma potrebbe avere ripercussioni anche importanti sul nostro quotidiano. Sostanzialmente non parliamo di ipotesi o di qualcosa in effetti lontana dall’essere applicata, anzi. Uno degli effetti principali di questo conflitto, tra quelli che andremo a vivere direttamente sulla nostra pelle riguarda l’aumento dei prezzi del carburante, fortemente influenzati da dinamiche che vedono coinvolti paesi che sono protagonisti di fatto di tale settore economico.

Il rischio concreto, quello che temono tutti gli automobilisti italiani è che il prezzo della benzina possa arrivare alla cifra record di 3 euro a litro. Qualcosa di incredibile insomma, qualcosa che probabilmente mai si sarebbe immaginato di vivere. Gli ultimi giorni, quelli che temporalmente ci separano dall’invasione russa dell’Ucraina hanno visto un’impennata rapida dei prezzi. Prendendo in considerazione ad esempio le pompe di carburante Q8 e Tamoil possiamo parlare di molti centesimi dall’inizio delle operazioni militari.

La guerra fa paura, anche alle nostre tasche: i prezzi del carburante in aumento da giorni

I prezzi rilevati negli ultimi giorni parlano di una situazione abbastanza evidente. Gli effetti della guerra sono ben visibili, la crisi sta già facendo sentire la sua presenza nel quotidiano dei cittadini. Questi i prezzi constatati: benzina self service a 1,859 euro/litro (+2 millesimi, compagnie 1,868, pompe bianche 1,837), diesel a 1,733 euro/litro (+2, compagnie 1,740, pompe bianche 1,717). benzina servito a 1,986 euro/litro (+3, compagnie 2,036, pompe bianche 1,890), diesel a 1,865 euro/litro (+3, compagnie 1,915, pompe bianche 1,770). Gpl servito a 0,818 euro/litro (invariato, compagnie 0,825, pompe bianche 0,810), metano servito a 1,776 euro/kg (+1, compagnie 1,814, pompe bianche 1,747), Gnl 2,146 euro/kg (+3, compagnie 2,156 euro/kg, pompe bianche 2,139 euro/kg).

Per quanto riguarda poi i prezzi lungo le autostrade italiane possiamo immaginare quanto siano ancor più lievitati negli ultimi giorni: self service 1,942 euro/litro (servito 2,157), gasolio self service 1,831 euro/litro (servito 2,053), Gpl 0,923 euro/litro, metano 2,028 euro/kg, Gnl 2,139 euro/kg. A questo punto quello che tutti temono è un ulteriore aumento dei prezzi in questione. L’incubo che si possa arrivare all’incredibile cifra dei 120 dollari al barile fa presagire scenari effettivamente inimmaginabili. La benzina che potenzialmente vola vero i 2,50 euro al litro potrebbe addirittura sfiorare i 3 euro al litro. Una situazione che di certo non piace agli italiani, ma di certo non solo a loro.

Il paese insomma teme ripercussioni forti dal conflitto attualmente in atto. L’Italia cosi come gli altri paesi europei vorrebbero chiaramente evitare uno scenario simile che di certo non rappresenta il massimo dopo due anni trascorsi nel dubbio e nell’incertezza causa pandemia. Niente di paragonabile con l’orrore della guerra, questo è poco ma sicuro, ma parliamo in ogni caso di situazioni che di certo non aiutano e non migliorano le condizioni delle famiglie italiane e non solo. Uno scenario che insomma non appare tanto incoraggiante. Il conflitto cosi come anticipato fa paura, l’Europa è in preda ad una situazione ed una condizione che mai avrebbe immaginato di vivere.

Ci si augura fortemente che il tutto possa passare presto, nel minore tempo possibile. Per la guerra e per gli orrori che porta con se. Per la situazione economica di un intero continente che a questo punto della storia no, non può permettersi altri momenti di profonda crisi.

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