I disturbi alla tiroide possono fare ottenere l’erogazione di un accredito fino a 525 euro da parte dell’INPS. Scopriamo chi può richiederlo e a quali condizioni.
Le persone che soffrono di patologie legate alla tiroide possono richiedere ed ottenere dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale un assegno di importo compreso tra 290 e 525 euro.
La presenza di una malattia invalidante e di una precisa percentuale di disabilità consente di richiedere all’INPS particolari agevolazioni come la pensione di invalidità oppure l’indennità di accompagnamento. Diabete, problemi di salute mentale, artrite, malattie cardiache sono patologie che se collegate ad un elevato grado di invalidità permetto l’erogazione di un assegno mensile di importo elevato. Allo stesso modo, alcuni disturbi alla tiroide possono presentare un livello di invalidità tale da consentire la richiesta di un assegno fino a 525 euro.
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La tiroide, pur essendo una piccola ghiandola, influisce negativamente sulla salute nel momento in cui non funziona correttamente. Esistono varie tipologie di disturbi legati alla tiroide, alcuni presentano sintomi e conseguenze più lievi altri, invece, causano rilevanti problematiche. Per poter ottenere l’erogazione di un assegno mensile da parte dell’INPS occorrerà presentare livelli anomali di ormoni tiroidei.
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Il malfunzionamento della tiroide deve, infatti, provocare serie conseguenze fisiche per portare al riconoscimento di un’invalidità. Parliamo di effetti che impediscono al soggetto che ne soffre di svolgere le normali attività quotidiane. In base alla gravità segnalata dall’INPS, si riceverà un assegno di importo differente. Per i casi meno gravi è prevista la somma di 291 euro. Il limite superiore per un’invalidità elevata è di 525 euro.
L’importo massimo di 525,17 euro spetta alle persone che soffrono di disturbi alla tiroide tali da avere necessità di assistenza continua. La somma fa riferimento all’indennità di accompagnamento prevista per coloro che non sono in grado di soddisfare autonomamente i bisogni primari. L’ipertiroidismo oppure l’ipotiroidismo, dunque, non sono malattie tali da far erogare sempre l’assegno ma lo consentono in presenza di un’elevata percentuale di invalidità. Ad assegnare il grado di disabilità è la commissione medica designata dall’INPS. Il richiedente verrà, infatti, sottoposto a visita medica il cui esito sarà risolutivo per attestare o meno la presenza dei requisiti necessari per poter ottenere l’erogazione dell’assegno con l’importo massimo.
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