Addio al Bonus psicologo? Forse no: ecco per cosa vale (ancora)

La Manovra ha operato un taglio preciso. Eppure un emendamento al Milleproroghe potrebbe ripristinare in parte il Bonus psicologo.

“Un senso incredibile di solitudine”. Questo, come ha ricordato Papa Francesco nel dialogo con Fabio Fazio a Che tempo che fa, accomuna oggi molti giovani. Forse i più colpiti dalla pandemia.

Psicologo

Un effetto diretto, per la privazione forzata della libertà sociale e le regole restrittive che hanno giocoforza accompagnato questi due anni. Perché è vero che la tecnologia può usare ma è vero pure che la didattica a distanza (così come lo smart working) non può sostituire il rapporto diretto, sai con i compagni che con gli insegnanti. Ora, con le nuove disposizioni, si cercherà di limitare al massimo il ricorso a queste soluzioni ma le problematiche restano. Le scorie della pandemia si fanno sentire forse più ora che nei giorni del lockdown. E il ritorno a una didattica in presenza prolungata in base allo status vaccinale sarà solo un primo passo verso il passato. Sì, non verso il futuro.

Perché l’obiettivo di tutti è riprendersi ciò che è stato. Archiviare gli anni della pandemia per ritornare alla vita di prima, così da pensare a ciò che sarà dopo. Una situazione che ha inevitabilmente creato un malessere sociale diffuso. Inevitabile forse, e che abbraccia ogni fascia d’età. Persone mature che hanno perso il lavoro, adolescenti costretti per lungo tempo a incontrarsi da remoto, senza la possibilità di sviluppare una condivisione creativa. Il che ha portato a una nuova esasperazione di problematiche sociali come il bullismo, aggressività, senso di rabbia. O di disagio sociale, nel caso degli adulti.

Bonus psicologo: le problematiche che lo rendono valido

Per questo il depennamento delle agevolazioni utilizzate per assorbire le spese per i sostegni psicologici ha lasciato interdetta la maggior parte della popolazione. La Legge di Bilancio 2022 ha tagliato i fondi, in quanto ritenuta una misura non troppo rilevante ai fini dello stanziamento delle risorse da destinare ai cittadini. Eppure il Bonus psicologo è stato invocato a più riprese e, soprattutto, utilizzato con buona frequenza. A riprova di come il sostegno di un professionista sia stato ritenuto necessario da quanti, dinnanzi alle problematiche innescate (o peggiorate) dalla pandemia, si sono ritrovati in difficoltà troppo grandi per affrontarle da soli.

Forse è per questo che, nelle ultime ore, si è scelto di aprire uno spiraglio per il ripristino dell’agevolazione. Almeno a fronte di problematiche di una certa gravità. Il deputato del Partito Democratico, Filippo Sensi, ha infatti proposto un emendamento al Decreto Milleproroghe, che apre alla possibilità che il Bonus psicologo possa essere riproposto, anche se forse non nella sua forma iniziale. Il problema sarà prima di tutto reperire i fondi necessari a fronte di una Legge di Bilancio ormai approvata. Il Bonus, nella sua impostazione originaria, si divideva in due sostegni separati, ovvero il bonus avviamento e il bonus sostegno. Rispettivamente, un contributo da 150 euro destinato ai maggiorenni con diagnosticati dei disturbi mentali, e un altro variabile in base all’Isee, fino a un tetto da 1.600 euro al mese. Fra gli obiettivi dell’emendamento figurano il rafforzamento dei servizi di neuropsichiatria anche per l’infanzia e l’adolescenza. Un passo che potrebbe essere importante.

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