La pensione con 3 anni di anticipo non è impossibile, grazie alle misure attualmente disponibili. Ma come fare per raggiungere i requisiti?
La prossima Legge di Bilancio potrebbe contemplare la possibilità di accedere alla pensione a 64 anni, utilizzando il TFR. Nonostante la misura venga considerata altamente penalizzante per i lavoratori (che, di fatto, non riceverebbero la somma spettante in un’unica soluzione), alcuni contribuenti potrebbero godere di innegabili vantaggi.
A beneficiare del riconoscimento del Trattamento di Fine Rapporto sottoforma di rendita mensile utile per l’anticipo della pensione sarebbero, infatti, soprattutto coloro che non possiedono i requisiti per le altre forme di flessibilità in uscita. Chi, in particolare, potrà presentare richiesta per il nuovo strumento?
I lavoratori a cui converrà utilizzare il TFR per andare in pensione a 64 anni sono quelli che possiedono un’anzianità contributiva di almeno 25 anni ma che non hanno ancora maturato gli altri requisiti per accedere agli ulteriori strumenti previdenziali attualmente attivi.
Non è, invece, consigliabile ricorrere al TFR per i contributivi puri che hanno stipendi elevati e almeno 25 anni di contributi, perché potranno beneficiare della pensione anticipata contributiva senza particolari problematiche. Stesso discorso per gli uomini che hanno 42 anni e 10 mesi di contribuzione e le donne che ne hanno 41 anni e 10 mesi, perché potranno accedere alla pensione anticipata ordinaria o a Quota 41 precoci (se hanno iniziato a lavorare prima del diciannovesimo anno di età e appartengono alle categorie ammesse dalla normativa).
Per il 2026, inoltre, potrebbe essere confermata l’APE Sociale, con 63 anni e 5 mesi di età e 30 anni di contributi, destinata a caregivers, invalidi almeno al 74%, disoccupati e addetti a lavori gravosi (in quest’ultimo caso sono necessari 36 anni di contributi).
In conclusione, le opzioni per andare in pensione a 64 anni di età ci sono nel nostro ordinamento previdenziale, anche senza la necessità di utilizzare il TFR. Se tale novità dovesse essere inserita, tuttavia, gioverebbe a chi attualmente non riuscirebbe a smettere di lavorare con le misure appena elencate, soprattutto a causa di un assegno troppo basso. Il rischio, tuttavia, è che il privilegio del pensionamento anticipato possa essere riservato esclusivamente ai lavoratori con carriere stabili e retribuite equamente e, di conseguenza, con TFR ricchi, a scapito di coloro che hanno carriere discontinue.
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