Smart Working: sai davvero quanto ti costa lavorare da casa

Lo smart woriking conviene veramente? Quello che devi sapere sulle bollette. 

Il lavoro da remoto è diventato una realtà consolidata per milioni di italiani, trasformando le nostre case in uffici permanenti o temporanei. Quello che sembrava inizialmente un vantaggio economico – niente più spese per trasporti, pranzi fuori casa e abbigliamento formale – potrebbe nascondere però delle sorprese meno piacevoli di quanto immaginiamo.

Donna seduta a terra utilizza il pc
Smart Working: sai davvero quanto ti costa lavorare da casa – Informazioneoggi.it

Mentre molte aziende continuano ad adottare politiche di smart working sempre più flessibili, i lavoratori si stanno accorgendo che qualcosa nei loro bilanci domestici non torna come prima. Le case, un tempo silenziose durante le ore diurne, ora pulsano di attività: computer sempre accesi, luci che rimangono accese per ore, sistemi di riscaldamento o climatizzazione che funzionano tutto il giorno. Ma quanto incide realmente questa trasformazione sulle nostre finanze?

Il costo nascosto dello smart working sulle bollette domestiche

Secondo i dati di Altroconsumo, ogni postazione di home office consuma in media 3,2 kWh al giorno. Con un costo medio dell’energia elettrica di 0,16 €/kWh, questo si traduce in circa 0,51 euro al giorno per ogni giornata di lavoro da casa.

Donna seduta al tavolo guardando dei documenti
Il costo nascosto dello smart working sulle bollette domestiche – informaioneoggi.it



Per chi lavora in modalità ibrida, con una media di 9 giorni al mese di lavoro da remoto tipica delle grandi aziende, l’impatto mensile supera i 4,60 euro, arrivando a 55 euro in più all’anno solo per i consumi diretti della postazione lavorativa. Ma la situazione cambia drasticamente per i lavoratori full-remote: con circa 20 giorni al mese di attività da casa, i costi lievitano fino a 10 euro mensili, pari a circa 120 euro annui.

Questi calcoli, tuttavia, rappresentano solo la punta dell’iceberg. Le cifre non tengono conto di:

  • riscaldamento prolungato durante l’inverno,
  • illuminazione aggiuntiva nelle giornate più buie,
  • utilizzo di dispositivi secondari come stampanti, scanner o monitor aggiuntivi.

Il costo reale dello smart working sulle bollette domestiche può facilmente raddoppiare o triplicare questi importi.

L’Osservatorio smart working del Politecnico di Milano certifica che sono 3,75 milioni i lavoratori da remoto in Italia, un incremento del 5% rispetto ai 3,55 milioni del 2024. Moltiplicando questi numeri per le singole postazioni, l’impatto complessivo sul sistema energetico nazionale diventa significativo.

Ma il costo non è solo economico. Ogni kWh consumato genera 0,256 kg di CO2. Moltiplicato per milioni di lavoratori da remoto, l’impatto ambientale raggiunge proporzioni considerevoli: oltre 3 milioni di tonnellate di CO2 aggiuntive all’anno solo per lo smart working.

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