Tra le patologie che consentono il riconoscimento della Legge 104 e dei suoi vantaggi ci sono anche i disturbi alimentari.
I cd. DCA, disturbi del comportamento alimentare, si stanno notevolmente diffondendo, non solo tra i più giovani ma coinvolgono persone di qualsiasi età. Rispetto al passato, inoltre, anoressia, bulimia e ortoressia colpiscono molti uomini.

La cura di tali patologie è molto complessa e spesso, purtroppo, i sintomi vengono sottovalutati, rendendo complicata una diagnosi precoce. Nei casi più gravi, i DCA determinano un enorme peggioramento della qualità della vita, incidendo non solo sulla vita personale ma anche su quella lavorativa. Per tale ragione, il riconoscimento dell’invalidità civile e delle agevolazioni della Legge n. 104/1992 possono essere importantissimi per assicurare che i malati ricevano idonea assistenza. Ma in quali casi vengono riconosciuti i benefici?
Disturbi alimentari: quali danno diritto al riconoscimento della Legge 104?
I DCA consistono in condotte alimentari atipiche, con effetti dannosi e altamente pericolosi sulla salute dell’organismo. I fenomeni più frequenti riconducibili a tale categoria di fastidi sono l’anoressia, la bulimia, l’ortoressia e il binge eating.

L’anoressia comporta una riduzione drastica della quantità di cibo, spesso accompagnata dalla paura costante di ingrassare e da una visione distorta del proprio fisico. I malati, inoltre, non riescono a comprendere la gravità del loro stato di salute. La bulimia, al contrario, sfocia in abbuffate continue e compulsive, associate a episodi di vomito indotto o all’assunzione di lassativi. Anche in tal caso, gli effetti fisici e psicologici possono essere altamente deleteri.
L’ortoressia, invece, è caratterizzata da una ricerca maniacale della purezza genuinità alimentare; anche se si appare sani fisicamente, possono scatenarsi episodi di isolamento sociale. Il binge eating, infine, determina un’alimentazione incontrollata ma, a differenza della bulimia, non è associata a episodi compensatori. Nonostante i pazienti non siano tutti obesi, soffrono di una perdita del controllo sul proprio fisico, con conseguente sofferenza emotiva.
Secondo le Linee Guida INPS, l’anoressia e la bulimia rientrano tra le patologie valide per il riconoscimento dell’invalidità civile. Nel dettaglio:
- l’anoressia con compromissione lieve comporta una percentuale del 35%;
- l’anoressia con deficit moderato da diritto al riconoscimento di una percentuale del 45%;
- l’anoressia con gravi ripercussioni consente di ottenere tra il 75% e il 100%;
- la bulimia nervosa non complicata permette di ottenere il 20%.
Chi soffre di DCA ha diritto a tutte le agevolazioni economiche, sociali e lavorative previste dalla Legge n. 104/1992, se viene accertato dall’apposita commissione medica che la malattia incide sulla vita quotidiana, familiare e lavorativa, limitando le relazioni sociali e la partecipazione alla vita familiare e impedendo lo svolgimento di una professione.