A volte basta un piccolo segnale davanti al bancomat per capire che qualcosa non va, ma pochi sanno davvero riconoscerlo.
C’è un gesto che compiamo quasi senza pensarci: inserire la carta nello sportello bancomat e attendere che la macchina faccia il suo lavoro. In quei pochi secondi, ci aspettiamo che tutto proceda in modo fluido, che lo schermo ci guidi e che le banconote arrivino puntuali nello sportello.

Ma a volte qualcosa si interrompe. Lo schermo lampeggia, compare un messaggio insolito o il dispositivo sembra avviarsi da solo. Molti liquidano la cosa come un guasto tecnico temporaneo, senza sapere che potrebbe trattarsi del segnale più chiaro di un attacco in corso.
Il jackpotting: la tecnica che svuota gli sportelli bancomat
Negli ultimi anni, i criminali informatici hanno sviluppato metodi sempre più sofisticati per colpire gli sportelli automatici. Una delle frodi più temute è il jackpotting, un attacco in cui i ladri riescono a prendere il controllo della macchina e farla erogare denaro illegalmente.
Questa tecnica può avvenire in due modi: intervenendo direttamente sull’hardware del bancomat, dopo averne forzato l’accesso fisico, oppure attraverso l’installazione di un software dannoso che ne manipola il funzionamento. In entrambi i casi, il risultato è lo stesso: grandi quantità di denaro vengono sottratte in pochi minuti, spesso senza che né la banca né i clienti se ne accorgano immediatamente.
Gli esperti di sicurezza avvertono che questi attacchi non sono più episodi isolati, ma fenomeni in crescita. Il motivo è semplice: rispetto a una frode con carta clonata, il jackpotting permette ai ladri di colpire direttamente le riserve di contante, con guadagni immediati e difficili da tracciare.
E i segnali che tradiscono l’attacco sono sotto gli occhi di tutti, basta saperli riconoscere.
Durante un prelievo, anomalie come interruzioni improvvise del servizio, schermate nere, riavvii non richiesti o messaggi insoliti sul display devono destare attenzione. Anche dettagli fisici, come cavi scoperti, porte laterali forzate o dispositivi estranei inseriti vicino alla fessura della carta, sono indizi che il bancomat potrebbe essere compromesso.
Un altro elemento da non sottovalutare è il riavvio improvviso della macchina: spesso si verifica quando un malware è stato appena installato. In questi casi, annullare subito la transazione ed evitare di inserire nuovamente la carta può fare la differenza.
Le conseguenze di un attacco al bancomat non si limitano al danno economico diretto. Ogni episodio riduce la fiducia dei clienti verso gli istituti finanziari e mette in crisi l’immagine di sicurezza che le banche cercano di garantire. Proprio per questo, gli sportelli devono essere costantemente aggiornati con patch di sicurezza e sistemi di monitoraggio capaci di rilevare in tempo reale attività anomale o accessi sospetti.