I lavoratori della scuola potrebbero avere problemi nell’accesso alla pensione. Ecco come ottenere più facilmente l’assegno.
Nonostante l’anno scolastico sia appena iniziato, molti lavoratori del settore stanno già pensando alla pensione e ai relativi requisiti da maturare. Per chi è impiegato nel comparto scuola, infatti, molto spesso ci sono deroghe o peculiarità rispetto alla normativa attiva per tutti gli altri dipendenti pubblici. La ragione di tale peculiarità risiede in una caratteristica fondamentale che contraddistingue i professionisti scolastici: la precarietà e la frammentarietà delle carriere.

Molto spesso, infatti, i versamenti contributivi non sono continuativi o vengono accreditati in differenti gestioni previdenziali. Tra chi rimane precario dopo decine di anni di servizio ed è costretto a fare i conti con tale condizione fino al pensionamento, chi, invece, riesce ad ottenere l’agognato ruolo ma ha bisogno di strumenti aggiuntivi (come il riscatto della laurea o la ricongiunzione) per poter maturare un assegno adeguato e chi svolge la professione privata e ha contributi come libero professionista, non è facile capire quali sono le regole da osservare. Analizziamo le problematiche più frequenti tra docenti e personale ATA e vediamo come fare per far valere i propri diritti e arrivare informati alla tanto attesa pensione.
Pensione scuola: gli strumenti che consentono di accedere alla prestazione senza preoccupazioni
Uno degli aspetti fondamentali da considerare quando si è prossimi alla pensione, è la verifica dei versamenti previdenziali effettivi, per evitare di scoprire brutte sorprese. In alcuni casi, infatti, i lavoratori del mondo scolastico non sanno come valutare gli anni pre-ruolo; si tratta di un accertamento fondamentale perché, in caso di anomalie, è opportuno procedere con le rettifiche.

Ricordiamo ai Lettori che, fino al prossimo 31 dicembre sarà possibile aderire alla pace contributiva e regolarizzare la propria posizione assicurativa, nel caso in cui si ricada nel sistema contributivo puro (con versamenti previdenziali accreditati solo a partire dal 1° gennaio 1996). Potranno, inoltre, contare sul riscatto agevolato e aumentare sia l’anzianità contributiva sia l’ammontare della pensione futura e sulla ricongiunzione?per accedere a?Opzione Donna. Alcune tra queste operazioni, tuttavia, non sono gratuite ma onerose, anche se le somme da versare possono essere anche rateizzate e dedotte dal reddito complessivo. Per tale motivo, è fondamentale informarsi per agire quanto prima.
Per i lavoratori invalidi, inoltre, ci sono delle maggiorazioni contributive, così come per coloro che hanno goduto in passato di periodi di congedo per gravidanza, per i quali spetta il riconoscimento dei contributi figurativi. In ogni caso, per far valere i propri diritti, è essenziale arrivare preparati al momento del pensionamento, chiedendo costantemente accertamenti della propria posizione contributiva all’INPS e valutare rimedi in caso di incongruenze.