Nella prossima Legge di Bilancio potrebbe essere inserita la possibilità di avvalersi del TFR per andare in pensione prima.
Il Governo è al lavoro per soddisfare le richieste dei contribuenti che temono di dover dire addio per sempre agli strumenti di pensione anticipata. Nella prossima manovra finanziaria, dunque, dovrebbero essere previste delle misure alternative a quelle attuali, il cui destino è ancora incerto.

Negli ultimi anni, i metodi per favorire la flessibilità in uscita sono stati notevolmente ridotti. In particolare, Quota 103 non ha avuto il successo sperato a causa del ricalcolo completamente contributivo dell’assegno e Opzione Donna è stata riservata solo ad alcune categorie di contribuenti. Queste modifiche sono state necessarie per contenere la spesa pubblica (determinando un dimezzamento delle pensioni anticipate nel 2024 rispetto all’anno precedente), ma bisognerà pensare a delle opzioni alternative. Tra le soluzioni più probabili potrebbe esserci l’utilizzo del TFR. In che modo?
Pensione a 64 anni di età grazie al TFR: cosa prevede la nuova proposta?
Nonostante la volontà della maggioranza politica (in particolare, della Lega) di superare i requisiti pensionistici imposti dalla Legge Fornero, al momento non ci sono progetti concreti, considerando anche la scarsità delle risorse pubbliche a disposizione, ma si sta pensando a delle valide opzioni. L’Esecutivo potrebbe proporre di usare il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) per il finanziamento delle pensioni anticipate.

Il Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, proprio della Lega, in un’intervista al Corriere della Sera ha dichiarato che l’intenzione sarebbe quella di consentire l’uscita con 64 anni di età e 25 di contributi (prevista dal sistema contributivo) a tutti i lavoratori e, a chi vorrà, di raggiungere il requisito della maturazione di una prestazione pari almeno a 3 volte l’Assegno Sociale (ossia 1.616 euro) tramite il TFR. Il costo per la realizzazione di questo piano, tuttavia, è ancora in fase di determinazione. Sulla base dei dati MEF, ogni anno l’INPS versa 6,8 miliardi di euro di TFR ai pensionati, mentre con la proposta della Lega la spesa verrebbe ridotta. L’Istituto di previdenza, infatti, si troverebbe a pagare delle pensioni leggermente più alte, ma non 50-70 mila euro di liquidazione.
La proposta, tuttavia, non susciterebbe enorme entusiasmo, sia a una parte della maggioranza sia alle opposizioni. I contrari ritengono che usare il TFR (che rappresenta del denaro privato e, dunque, spettante unicamente ai legittimi titolari) per la previdenza sociale sarebbe ingiusto. Al momento, la possibilità di andare in pensione a 64 anni è riservata solo a coloro che ricadono nel sistema contributivo e che possiedono un’anzianità contributiva di 25 anni e bisognerà attendere la prossima Legge di Bilancio per capire se la proposta della Lega verrà approvata.