Dal 1° gennaio 2026 entrano in vigore nuove regole per il pagamento del bollo auto. Occhio alle scadenze per evitare le multe.
Nuovi obblighi attendono gli automobilisti dal prossimo gennaio, che dovranno fare i conti con le innovazioni per il bollo auto, introdotte dal diciassettesimo decreto attuativo della Riforma fiscale. Nella gestione dell’imposta gli Enti territoriali avranno più autonomia fiscale, ma sono previste anche delle semplificazioni.
I cambiamenti principali riguarderanno le scadenze per i pagamenti, la rateizzazione delle somme dovute e la vendita dei veicoli. Analizziamo nel dettagli tutte le novità.
I veicoli immatricolati dal 1° gennaio 2026 dovranno sottostare a nuove regole per le scadenze per il pagamento del bollo auto. L’adempimento dovrà avvenire in un’unica soluzione, non oltre il mese successivo alla prima immatricolazione. In pratica, ogni veicolo avrà una propria scadenza.
Non potranno essere più chiese le rate semestrali, quadrimestrali o trimestrali, ma le Regioni potranno autorizzare il versamento dilazionato solo in specifiche ipotesi (ad esempio, ai mezzi aziendali). Per quanto riguarda la determinazione delle aliquote e dei casi di esenzione o sconto, gli Enti locali continueranno ad avere piena autonomia e, dunque, saranno le Regioni a fissare gli importi.
Un’altra importante novità riguarda le ipotesi di vendita del veicolo. Sarà tenuto al pagamento del bollo esclusivamente il titolare del veicolo all’inizio del periodo tributario (quindi il vecchio proprietario). Dal prossimo anno, poi, bisognerà pagare l’imposta anche per i mezzi sottoposti a fermo amministrativo o giudiziario. In questo modo, i proprietari non potranno avvalersi di tale “trucchetto” per evitare il versamento. Con la sentenza n. 47 del 2 marzo 2017, la Corte Costituzionale ha sottolineato che l’esclusione riguardava solo il fermo amministrativo (disposto dall’autorità giudiziaria) e non anche quello fiscale (deciso dall’Agente di Riscossione a garanzia del debito contratto).
Anche se, di solito, si confondono le due tipologie di fermo, adesso bisognerà capire se l’abolizione dell’esenzione dal pagamento del bollo auto riguarda il fermo fiscale o quello amministrativo. Nell’ultimo caso, infatti, le conseguenze sarebbero molto importanti. Per avere notizie certe, tuttavia, bisognerà attendere l’entrata in vigore della norma.
Per ridurre le lungaggini burocratiche e facilitare i controlli, infine, è stato creato l’Archivio Nazionale Tasse Automobilistiche (ANTA), una banca dati relativa al bollo auto, contenente i dati in possesso di ACI, PRA ed Enti locali. Grazie all’Archivio potranno essere consultate tutte le informazioni sui veicoli e compiute ricerche più dettagliate e approfondite, anche per eventuali rimborsi.
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