Pensione a 62 anni e nessuna penalizzazione se rispetti questa soglia ISEE: lo stratagemma per superare la Legge Fornero

Dal prossimo anno, l’ISEE potrebbe diventare determinante per l’accesso alla pensione. Cosa cambia per i contribuenti?

Mentre si pensa a misure strutturali da inserire nella Riforma delle pensioni, dal 2026 potrebbe entrare in vigore uno strumento che consentirebbe di superare i limiti posti dall’odiatissima Legge Fornero. Si tratterebbe di un’innovazione senza precedenti, visto che finora nessuno è riuscito a modificare i requisiti imposti dalla normativa del 2012.

quota 41 flessibile
Pensione a 62 anni e nessuna penalizzazione se rispetti questa soglia ISEE: lo stratagemma per superare la Legge Fornero (informazioneoggi.it)

Nella prossima Legge di Bilancio, potrebbe essere inserito un nuovo metodo per garantire la flessibilità in uscita, che consentirebbe l’uscita prima del raggiungimento dei 67 anni di età ma senza eccessive penalizzazioni sull’assegno pensionistico. La novità riguarderebbe proprio il calcolo degli ipotetici tagli, che non saranno attuati per tutti in egual misura, ma terranno conto di un ulteriore elemento: il valore ISEE. In attesa dell’ufficialità, scopriamo in che modo potrebbe operare il nuovo meccanismo.

Pensione anticipata per tutti ma con limite ISEE? Ecco la nuova misura rivoluzionaria

Al momento, il nostro sistema previdenziale non contempla alcun collegamento tra pensione e ISEE, perché non sono previsti strumenti di anticipo in virtù della sola condizione reddituale né di determinazione dell’assegno spettante secondo parametri patrimoniali.

pensione anticipata
Pensione anticipata per tutti ma con limite ISEE? Ecco la nuova misura rivoluzionaria (informazioneoggi.it)

L’ISEE continua a essere un elemento essenziale esclusivamente per il riconoscimento di bonus, sconti e agevolazioni assistenziali. Ben presto, però, la situazione potrebbe cambiare, con l’introduzione della cd. Quota 41 flessibile. Con tale strumento, tutti potranno andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contribuzione, come con Quota 103, ma, a differenza di quest’ultima, non ci sarà un ricalcolo interamente contributivo dell’assegno previdenziale. Di conseguenza, la penalizzazione sarà inferiore e seguirà un diverso meccanismo, adeguato all’ISEE.

L’ipotesi che si sta seguendo per predisporre il testo normativo di Quota 41 flessibile prevede un taglio sulla pensione della misura del 2% all’anno, fino al raggiungimento dell’età pensionabile, ossia 67 anni. La riduzione della somma spettante, dunque, ci sarebbe solo per i primi cinque anni. L’ISEE giocherà un ruolo essenziale, perché i pensionati che non supereranno la soglia di 35 mila euro non dovrebbero subire alcuna penalizzazione sulla prestazione.

Se si considera che il tetto massimo è abbastanza elevato, è possibile ipotizzare che le pensioni subiranno un’evidente riduzione soltanto per coloro che hanno dei redditi e dei patrimoni molto ricchi, mentre per gli altri la riduzione sarà molto contenuta. In questo modo, si spera di estendere la platea dei beneficiari, considerando che le ultime misure di flessibilità in uscita non hanno sortito gli effetti desiderati e sono state scelte da un numero limitato di contribuenti.

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