Vuoi donare soldi a tuo figlio senza il notaio? Ecco il trucco per non avere problemi con la legge

Esiste un importo limite per effettuare le donazioni a figli e parenti senza atto notarile? La legge non ammette dubbi al riguardo.

La donazione è l’atto con il quale il donate cede un proprio bene al donatario, senza ricevere nulla in cambio. Il codice civile (art. 782) stabilisce che vada effettuata per atto pubblico, sotto pena di nullità. È, dunque, necessario che venga compiuta dinanzi a un notaio e alla presenza di due testimoni.

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Vuoi donare soldi a tuo figlio senza il notaio? Ecco il trucco per non avere problemi con la legge (informazioneoggi.it)

L’unica eccezione a tale regola si ha nel caso della donazione di un bene mobile (incluso il denaro) di modico valore, che può essere effettuata anche senza atto notarile, a patto che ci sia stata la cd. traditio, cioè la consegna e il passaggio di possesso del bene dal donante al donatario. Ma quali sono le condizioni affinché la donazione sia di “modico valore”?

Donazione di modico valore: quando è possibile senza atto notarile?

Non esiste un importo fisso per definire la donazione di modico valore. I giudici valutano tale caratteristica in base a due criteri, uno oggettivo e uno soggettivo. Il primo considera il valore intrinseco del bene donato, mentre il secondo valuta le conseguenze della donazione sul patrimonio del donante. In pratica, se è di modico valore non deve pensare troppo sul patrimonio di quest’ultimo.

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Donazione di modico valore: quando è possibile senza atto notarile? (informazioneoggi.it)

Se, quindi, un milionario dona al figlio 20 mila euro, l’operazione sarà considerata di modico valore, mentre se una persona con uno stipendio e un reddito bassi donano la stessa cifra, probabilmente la donazione non potrà essere valutata nello stesso modo (e, dunque, sarà necessario l’atto notarile). È, inoltre, fondamentale considerare l’aspetto fiscale delle donazioni, perché sono soggette a specifica tassazione. Nel dettaglio, sono stabilite precise regole, a seconda del grado di parentela o di unione tra donante e donatario e del valore della donazione. In particolare:

  • la donazione tra coniugi e genitori e figli non va dichiarata fino a 1 milione di euro. Se eccede tale somma, si applica un’imposta del 4%;
  • la donazione tra fratelli e sorelle fino a 100 mila euro non è soggetta a tassazione, mentre alle eccedenze si applica l’imposta del 6%;
  • la donazione tra parenti fino al quarto grado oppure affini fino al terzo grado non prevede alcuna franchigia, ma l’applicazione sempre dell’imposta del 6%;
  • la donazione tra estranei e parenti oltre il quarto grado prevede l’applicazione di un’aliquota dell’8%, a meno che non si tratti di donazione di modico valore.

In conclusione, la maggior parte delle donazioni tra familiari non comporta delle spese fiscali elevate. Bisogna solo stare attenti al valore dell’operazione, per non rischiare che sia ritenuta nullo se effettuata in mancanza di atto notarile.

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