Posso andare in pensione, sono stato licenziato e ho terminato la NASpI? Sono 2 le strade accessibili da subito

In pensione dopo la NASpI è possibile? Il caso che esaminiamo oggi, rappresenta una situazione comune a molti lavoratori troppo giovani per andare in pensione e troppo vecchi per lavorare.

Il caso del nostro Lettore: “Ho lavorato tanto nella vita, dall’età di 16 anni, però ad un certo punto della mia carriera mi hanno licenziato, è stato un duro colpo, da allora non mi sono più ripreso. Ho dedicato la vita a quell’azienda senza mai lamentarmi e mi sono trovato a un’età troppo giovane per la pensione e troppo vecchio per lavorare. Ho accumulato in questi anni circa quattro anni di NASPI, ho raggiunto i requisiti della pensione anticipata considerando anche i periodi di disoccupazione, posso fare domanda o i contributi figurativi non sono considerati?”

Uomo che mantiene un cartello con su scritto INPS
Posso andare in pensione, sono stato licenziato e ho terminato la NASpI? Sono 2 le strade accessibili da subito

Mi dispiace per la sua situazione, oggi il mercato del lavoro è sempre più incerto, esistono due misure diverse che le permettono di accedere al pensionamento anticipato a prescindere dell’età anagrafica. Poichè ha iniziato a lavorare a 16 anni, lei potrebbe rientrare nella pensiona anticipata destinata ai lavoratori precoci, cioè coloro che hanno maturato almeno 12 mesi di contributi di lavoro effettivo. Inoltre, è richiesto un requisito contributivo di 41 anni e bisogna trovarsi in una di queste condizioni: disoccupato licenziato, caregiver, invalido con almeno il 74% di percentuale invalidante, hanno svolto attività particolarmente pesanti e faticose “lavori gravosi o usuranti”. Questa misura è soggetta a finestra mobile al raggiungimento dei requisiti.

Pensione anticipata dopo la NASpI: una possibilità reale

La seconda misura è la pensione anticipata ordinaria, che permette l’accesso, a prescindere dall’età con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini. Resta fermo il tetto del requisito dei 35 anni di contributi puri (di effettivo lavoro). Anche se di recente la Cassazione, in una sentenza ha dichiarato illegittimo questo calcolo, però l’INPS al momento non si è espresso e chi accede oggi a questa misura deve rispettare questo limite. Questo non significa che  i contributi figurativi non sono considerati, ma servono solo se sono accreditati dopo i 35 anni di contributi puri.

I contributi figurativi per la disoccupazione indennizzata sono validi per la pensione, sia per il diritto, sia per la misura in entrambe le pensioni sopra citate.

Le consiglio di rivolgersi ad un Patronato, e in base alla sua situazione contributiva e carriera lavorativa, verificare a quale misura può accedere il prima possibile. Può rivolgersi anche direttamente all’INPS, con i nuovi sistemi è molto più semplice, da questo mese è attiva anche la prenotazione della videochiamata con l’Istituto.  (Parlare con l’INPS oggi è più facile, il servizio di videochiamata è semplice e risolutivo: ecco come fare)

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