Pensioni, cambia tutto per i regimi minimi: i nuovi importi

Nel 2026 aumentano gli importi di minima, invalidità e Assegno sociale: stime aggiornate.

Con l’inizio del 2026 entreranno in vigore i nuovi valori previsti per alcune prestazioni assistenziali fondamentali, tra cui la pensione minima, la pensione di invalidità civile e l’Assegno sociale. Il meccanismo della rivalutazione annuale, ancorato all’andamento dell’inflazione, è pensato per preservare il potere d’acquisto dei pensionati, soprattutto quelli appartenenti alle fasce più deboli.

Cartello con il simbolo dei pensionati
Pensioni, cambia tutto per i regimi minimi: i nuovi importi – informazioneoggi.it

Secondo le stime contenute nel Documento di Economia e Finanza 2025, il tasso d’inflazione tendenziale previsto si attesta al 2,1%. Tuttavia, poiché nel calcolo vengono esclusi alcuni elementi straordinari come le componenti energetiche, il tasso effettivamente applicato alle pensioni dovrebbe oscillare tra l’1,6% e l’1,8%. Si tratta di un adeguamento più consistente rispetto a quello dell’anno precedente, pari allo 0,8%.

Le nuove cifre per pensioni minime, invalidità e Assegno sociale

Attualmente, l’importo della pensione minima è pari a 603,40 euro al mese. Grazie a una rivalutazione straordinaria introdotta dal governo, questa cifra è già stata elevata a 616,57 euro.

Inoltre, per il 2026, l’incremento ordinario previsto porterà l’importo base a una soglia compresa tra 613,05 e 614,26 euro. Con l’applicazione della nuova rivalutazione straordinaria dell’1,7%, l’importo massimo potrebbe raggiungere 623,47 o 624,70 euro, a seconda del tasso applicato.

Pensionato
Le nuove cifre per pensioni minime, invalidità e Assegno sociale – informazioneoggi.it

La pensione di invalidità civile, oggi pari a 336 euro mensili, verrà rivalutata con lo stesso meccanismo. Con un incremento previsto tra l’1,6% e l’1,8%, il nuovo importo dovrebbe collocarsi tra 341,37 euro e 342,04 euro.

Si tratta di un adeguamento importante per coloro che, avendo un’invalidità superiore al 74%, dipendono da questa entrata per le necessità quotidiane. Lo stesso valore vale per l’indennità di frequenza, destinata ai minori, erogata però per dodici mensilità anziché tredici.

Infine, l’Assegno sociale, attualmente pari a 538,68 euro, è rivolto ai cittadini con almeno 67 anni che non possiedono redditi o con redditi molto contenuti. Per il 2026, l’importo verrà aggiornato in linea con l’inflazione e si attesterà tra 547,29 e 548,37 euro.

La prestazione spetta in misura intera a chi ha un reddito personale pari a zero, mentre in caso di coniugi il limite di reddito complessivo per riceverla integralmente è di 7.002,84 euro annui.

L’aumento previsto per il nuovo anno nasce dalla volontà di garantire una maggiore tutela economica a chi usufruisce di trattamenti assistenziali, mantenendo una coerenza con l’andamento dei prezzi al consumo. In un contesto sociale ed economico instabile, questi adeguamenti rappresentano un elemento di equilibrio e previsione per una larga fascia della popolazione anziana e fragile.

Gestione cookie