Con sole due ore al giorno, può superare il frigorifero di quattro volte nei consumi.
In casa, alcuni elettrodomestici consumano più energia di quanto si pensi. Il frigorifero, acceso 24 ore su 24, è spesso visto come il principale responsabile della bolletta, ma non è così. Esiste un apparecchio, usato solo per due ore al giorno, capace di quadruplicare il consumo del frigorifero, incidendo notevolmente sui costi mensili.

Si tratta dello scaldabagno elettrico, presente in molte abitazioni e spesso utilizzato senza particolare attenzione. Nonostante il tempo di utilizzo relativamente breve, il suo impatto energetico è tra i più alti in assoluto. Il motivo? La necessità di portare a temperatura grandi quantità d’acqua e mantenerle calde nel tempo.
Perché lo scaldabagno consuma così tanto?
Il principio di funzionamento dello scaldabagno elettrico è semplice ma energivoro: riscalda dai 50 ai 100 litri d’acqua e li mantiene a una temperatura costante, anche in ambienti freddi o poco isolati. Questo comporta un consumo elevato e continuo, soprattutto se il dispositivo si attiva più volte al giorno.

Secondo le stime, può arrivare a consumare tra 120 e 150 kWh al mese, a seconda del modello e delle condizioni d’uso.
Al contrario, un frigorifero moderno con classe energetica A o superiore, pur restando sempre collegato, consuma tra i 30 e i 50 kWh mensili. La differenza è significativa, e mostra quanto uno scorretto utilizzo dello scaldabagno possa incidere sulle spese familiari.
Per ridurre il consumo, è fondamentale agire su diversi fronti. Prima di tutto, è consigliabile acquistare modelli ad alta efficienza energetica, dotati di isolamento termico efficace. Anche la posizione dell’apparecchio è cruciale: installarlo vicino a bagno o cucina limita la dispersione del calore nei tubi. Inoltre, non dovrebbe mai trovarsi all’esterno o in ambienti freddi.
Un altro accorgimento utile è regolare il termostato tra 50°C e 55°C, temperatura sufficiente per l’uso quotidiano ma più sostenibile. Spegnere il dispositivo in caso di assenza prolungata, o sfruttare la modalità “vacanza” dei modelli più recenti, aiuta a contenere i costi. Infine, ottimizzare l’uso dell’acqua calda, evitando docce lunghe o inutili, contribuisce in modo diretto alla riduzione dei consumi.
In alternativa, si possono valutare soluzioni diverse, come le stufe a gas, che garantiscono una buona efficienza con un impatto energetico inferiore.