Nuove misure a tutela degli animali in Italia: cosa cambia per i proprietari di cani e non solo.
Negli ultimi anni è aumentata la tutela nei confronti degli animali, con particolare attenzione al loro trattamento e al loro inserimento all’interno della società . Dagli animali da allevamento a quelli da compagnia, la legge si impegna sempre di più nella salvaguardia della loro salute e nell’indicare le regole di condotta dei proprietari.

In questo intento rientra anche la sanzione da 10.000 euro che rischiano i proprietari nel caso in cui mettano in pericolo la sicurezza dei propri cani – e non solo.
Scopriamo quindi qual è il gesto che non si può proprio compiere a meno di non voler rischiare questa salatissima multa.
Le nuove regole per chi possiede animali domestici
Con il nuovo DDL animali sono state introdotte sanzioni più rigide per chi si rende responsabile di atti contrari al benessere degli animali. Tra questi, un gesto in particolare, fa rischiare una sanzione estremamente salata: l’abbandono dei cani.

Questo reato, già previsto dall’articolo 727 del Codice Penale, viene ora punito con multe da 5.000 a 10.000 euro o, in alternativa, con l’arresto fino a un anno.
Si tratta di un cambiamento netto rispetto al passato, quando la sanzione minima era di appena 1.000 euro. Nel reato di abbandono sono state previste anche delle aggravanti, previste nel caso in cui il reato venga commesso in prossimità di strade o tramite veicoli: in questi casi, la sanzione può aumentare fino a un terzo e includere la sospensione della patente di guida per un periodo compreso tra sei mesi e un anno.
Inoltre, un altro punto importante è il divieto di tenere cani e animali d’affezione alla catena, salvo eccezioni per ragioni sanitarie o di sicurezza documentale. In assenza di giustificazioni valide, si rischia una multa da 500 a 5.000 euro. Inoltre, le catene utilizzate, quando autorizzate, devono permettere un margine di movimento adeguato.
Il provvedimento volto a tutelare la salute degli animali agisce su numerosi fronti. Le sevizie, l’uccisione e i maltrattamenti sono ora puniti con multe fino a 60.000 euro e la reclusione fino a 4 anni. La medesima severità è prevista per chi coinvolge gli animali in combattimenti o competizioni vietate, estendendo la responsabilità a chi partecipa o assiste a tali eventi.
Infine, viene rafforzata la tutela degli animali sequestrati o confiscati, con nuovi meccanismi di affidamento, e vengono introdotte aggravanti per reati commessi davanti a minori, su più animali o con diffusione di immagini.