La casa di proprietà adibita ad abitazione principale è esente dall’Imposta municipale unica (IMU). Ma, non tutte le categorie catastali sono esenti.
Analizziamo in quest’articolo quando spetta l’esenzione dell’IMU, e quando bisogna pagarla, anche se adibita ad abitazione principale.
Possono accedere alle agevolazioni per prima casa le categorie catastali non considerate di lusso.
Sono esenti dall’IMU le abitazioni adibite ad abitazione principale, che hanno una categoria catastale classificate: A/2, A/3, A/4, A/5, A/6 e A/7. L’IMU, inoltre, non è dovuta nemmeno sulle pertinenze, per un massimo di tre, che sono classificate con le seguente categorie catastali: C/7, C/2 e C/6.
Invece, ci sono categorie catastali che, anche se l’immobile è adibito ad abitazione principale, l’IMU è dovuta. Si tratta delle categorie “di lusso”: A/1, A/8 e A/9.
Per queste abitazioni, l’IMU è applicata con una detrazione fissa di 200 euro. L’agevolazione si applica anche per le pertinenze (C/2, C/6 e C/7) con il limite di un massimo di tre unità.
Il pagamento dell’Imposta Municipale Unica, si paga con F24 con codici in base alla tipologia dell’immobile. Nello specifico:
I codici sono molto importanti, perché l’utilizzo corretto fa evitare errori e sanzioni.
L’IMU si paga in due rate (acconto e saldo) o anche in un’unica rata. Le scadenze sono: acconto da pagare entro e non oltre il 16 giungo 2025; il saldo entro il 16 dicembre 2025.
È consigliato sempre di controllare le aliquote e le detrazioni spettanti presso il proprio Comune. Questo perchè ogni Comune ha una sua delibera e può offrire detrazioni diverse rispetto a quelle di base.
Spesso i contribuenti si pongono questa domanda, ebbene, sono soggetti all’imposta i proprietari degli immobili. Chi vive in affitto non è soggetto all’IMU in quanto non possiede il diritto reale dell’immobile.
L’IMU crea molti dubbi, dovuti anche dalle varie delibere comunali. È un’imposta odiata dai contribuenti, in particolar modo per i proprietari delle seconde case, che si trovano a pagare somme ingenti. Infatti, le agevolazioni riguardano solo un immobili con residenza del proprietario. Ricordiamo che i comuni possono stabilire tariffe più altre per gli immobili successivi all’abitazione principale.
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