Donare casa ai figli senza passare dal notaio è possibile, la soluzione prevede questi 2 passaggi chiave

Vi sono metodi o escamotage che non costituiscono delle truffe, ma “soluzioni alternative” alla classica donazione fatta dal notaio. Quali sono questi meccanismi e cosa ricordare in proposito? Ecco una guida sintetica sull’argomento.

La donazione è un contratto diffuso e che deve essere conosciuto nei suoi elementi essenziali, per non rischiare brutte sorprese in futuro.

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Pensiamo ad esempio a chi regala per mero gesto di generosità la somma di 50mila euro, ma senza una donazione fatta per iscritto con atto notarile: ebbene chi ha dato i soldi potrà in futuro chiederne la restituzione, come se non vi fosse stato spirito di liberalità al momento del regalo.

Di seguito intendiamo porre l’attenzione su un un meccanismo che, se usato, consente agli interessati di aggirare l’obbligo della donazione fatta per iscritto. In particolare vedremo entro quali modalità si può donare una casa al figlio senza andare dal notaio. Il riferimento è alla donazione indiretta: vedremo più avanti di che cosa si tratta, ma non prima di aver chiarito in sintesi che cos’è una donazione. I dettagli.

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Alcuni chiarimenti generali sulla donazione

La donazione per legge è quel contratto con cui, per spirito di liberalità, un soggetto arricchisce l’altro. Dopo averla conclusa è ritenuta irrevocabile ad opera di una delle parti, ed ecco perché per la donazione è essenziale la cosiddetta forma del contratto.

Con ciò ci riferiamo, in particolare, al fatto che la donazione deve essere conclusa tramite la supervisione del notaio e per atto pubblico alla presenza di due testimoni. Altrimenti l’intera operazione è nulla. Anzi, proprio il notaio è la figura necessaria ad individuare le soluzioni giuridiche più adatte ad evitare eventuali problemi futuri tra familiari e questioni di commerciabilità dei beni donati.

Gli elementi fondamentali della donazione sono due:

  • lo spirito di liberalità, di chi arricchisce qualcuno senza voler nulla in cambio;
  • l’arricchimento del donatario.

La doverosità dell’atto pubblico è legata all’importanza dell’atto di donazione e agli effetti sul patrimonio del donante che, a seguito della donazione stessa, subisce un impoverimento. Colui che dona deve essere, oltre che capace d’intendere di volere, del tutto consapevole di ciò che compiendo e di tutte le conseguenze correlate.

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La donazione della casa al figlio tramite notaio

Alla luce di quanto abbiamo detto, il meccanismo “classico” per donare una casa al proprio figlio è quello di andare dal notaio e, con due testimoni, firmare una donazione – appunto il contratto con il quale il genitore, senza ricevere nulla in cambio, regala l’immobile di cui è titolare al proprio figlio o alla propria figlia. Il percorso è regolato strettamente dalla legge quindi agli interessati non resterà che seguire quanto indicato dal notaio.

Di fatto detta operazione ricorre spesso perché è un anticipo sull’eredità e sulla suddivisione delle quote. Ciò che il figlio o la figlia ottiene in donazione dal genitore, deve essere inserito nella propria quota di legittima, e ci riferiamo a quella parte di eredità che la legge riserva ai figli dopo la morte del genitore. A questi ultimi, in circostanze come queste, non resta che accettare la donazione firmando lo stesso contratto presso il notaio, il quale comproverà l’autenticità delle firme e certificherà la volontà delle parti.

Donazione indiretta per l’acquisto casa da parte del figlio: come funziona?

La possibilità più concreta a cui possono fare riferimento i genitori che intendono acquistare l’abitazione al figlio senza andare dal notaio è la “donazione indiretta”. In estrema sintesi, quest’ultima funziona nei termini seguenti:

  • i genitori non comprano la casa per poi donarla al figlio,
  • bensì gli regalano il denaro necessario affinché lui possa comprarne direttamente una da intestare a suo nome.

In altre parole, la donazione indiretta dell’immobile altro non è che una donazione diretta dei soldi che serviranno per comprare la casa.

Attenzione però perché questo tipo di donazione non implica la partecipazione del notaio soltanto se, al momento della compravendita immobiliare, sia dichiarato all’interno del rogito che è stato sfruttato il denaro ottenuto in regalo dai propri genitori. Sono quelle risorse economiche che, con ogni probabilità, sono state trasferite con bonifico.

Due aspetti chiave della procedura

Sintetizzando, al fine di donare una casa al figlio senza il passaggio burocratico del notaio occorre:

  • al momento del bonifico, inserire in causale il motivo del trasferimento di denaro. Perciò se il padre regala al figlio il denaro per comprare l’abitazione in cui andrà a vivere, all’interno della causale del bonifico potrà scrivere “donazione per acquisto prima casa”;
  • alla data della sottoscrizione del contratto con cui si compra di fatto l’immobile, inserire la previsione la qualche spiega che, per svolgere la compravendita, sono stati usati i soldi regalati con il bonifico.

Lo ha spiegato anche la Cassazione: solo così la donazione indiretta può essere ritenuta valida anche senza andare dal notaio per firmare una formale donazione, come abbiamo spiegato sopra.

C’è però un dettaglio che non deve sfuggire: infatti se è vero che per questa via non serve il notaio per fare la donazione, sarà necessario comunque per ultimare l’atto di compravendita, vale a dire per il rogito con il quale il figlio, attraverso i soldi dei genitori, può comprare l’abitazione in cui andare a vivere.

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