Quali familiari si possono considerare a carico per avere diritto alle detrazioni fiscali? Ci sono altre condizioni da rispettare per ottenere l’agevolazione?
Le detrazioni per familiari a carico rappresentano somme che si sottraggono dall’imposta lorda determinando quella netta. Nel conteggio ha rilevanza la composizione del nucleo familiare nonché il reddito totale del lavoratore.
![Detrazioni familiari a carico, i limiti 2024](https://www.informazioneoggi.it/wp-content/uploads/2024/02/Famiglia-e-soldi-Informazioneoggi.it-20240222.jpg)
Per determinare l’imposta sul reddito delle persone fisiche lo Stato riconoscere la lavoratore la possibilità di detrarre alcune somme dal valore dell’imposta lorda. Tra queste le detrazioni per familiari a carico che incidono direttamente sulla busta paga del dipendente. Per poter calcolare l’importo della detrazione bisognerà comunicare la situazione reddituale e familiare al datore di lavoro.
Sono considerati familiari a carico dal punto di vista fiscale il coniuge non legalmente o effettivamente separato, il coniuge separato o divorziato se convivente o percettore di assegni alimentari volontari, i figli e altri familiari conviventi o con assegno alimentare. Per essere considerati a carico, però, tutti i familiari dovranno rispettare determinati limiti reddituali personali.
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I limiti di reddito per essere considerati fiscalmente a carico
I familiari sono a carico se hanno un reddito entro i 2.840,51 euro con riferimento a tutto il periodo di imposta. Solo se under 24 allora il limite sale a 4 mila euro. I redditi sono quelli che concorrono alla formazione del reddito complessivo. Parliamo di redditi da lavoro dipendente, da lavoro autonomo, da impresa, che derivano da terreni e fabbricati.
Sono esclusi i redditi esenti o assoggettati ad imposta sostitutiva, assoggettati a ritenuta a titolo di imposta o a tassazione separata. Anche i redditi derivanti da attività in regime forfettario rientrano nel calcolo dei limiti da non superare per essere considerati a carico. Rilevante è anche il reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale, incluse le pertinenze (se non risulta soggetta ad IMU) e il 50% del reddito della casa in affitto assoggettata ad IMU che si trova nello stesso Comune dell’abitazione principale.
Tra i redditi esenti, invece, segnaliamo le borse di studio, i corsi di specializzazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia, le borse di dottorato nonché gli assegni di ricerca assegnati dalle Università ed enti pubblici, le borse di studio alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, le pensioni di invalidità civile, le indennità di accompagnamento e l’assegno di maternità.
Concludiamo con una precisazione sul riferimento al periodo d’imposta e al superamento del limite di 2.840,51 euro o 4 mila euro. Non importa se per una parte dell’anno non si siano percepiti redditi, oltrepassando la soglia anche solo per il pagamento di uno o due mesi di stipendio, ad esempio, non si sarà più considerati a carico.
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