Come è fatto un pavimento in resina? Quando sceglierlo e i costi al metro quadro

Il pavimento in resina spiccano per resistenza meccanica alle temperature e agli agenti chimici. Scopriamo da che cosa sono formati.

La varietà di pavimentazioni presenti sul mercato è davvero ampia e con soluzioni adatte a tutti i gusti e a tutte le tasche. Oltre a superfici come il marmo o il parquet, troviamo anche i noti pavimenti in resina, ossia una soluzione di qualità che combina l’estetica contemporanea a necessità pratiche ed economiche.

Pavimento in resina con divano, tappeti ed altri oggetti tipici dell'ambiente casalingo
Qual è la composizione di un pavimento in resina? Vediamo i dettagli (Pixabay)

Come vedremo tra poco nel dettaglio, un pavimento in resina è un tipo di superficie che utilizza resine sintetiche come materiale primario, onde creare una superficie dura, liscia e continua. Le resine di solito usate per i pavimenti comprendono le varietà epossidiche, poliuretaniche e metacrilati, o una combinazione di queste.

Ma in concreto com’è composto un pavimento in resina? Ecco cosa sapere per orientarsi nella scelta della superficie ed avere le idee più chiare prima di acquistarne uno.

Com’è fatto un pavimento in resina: i leganti e gli inerti

Le resine sfruttate per realizzare le pavimentazioni sono formate dai cd. leganti e inerti, che possono essere di differente natura e tipologia. Ma che cosa sono esattamente? Ebbene, capirlo non è difficile in quanto:

  • i leganti sono i componenti principali delle resine utilizzate per i pavimenti di questo tipo. Essi possono essere di natura sintetica, come le resine epossidiche, poliuretaniche o quelle metacriliche. Ciascuna tipologia di resina ha peculiarità proprie  in termini di resistenza chimica, resistenza all’usura, flessibilità e non solo. Dei leganti parleremo tra poco più nel dettaglio
  • gli inerti sono invece materiali di riempimento, incorporati nelle resine per accrescerne le prestazioni e le caratteristiche estetiche. In essi troviamo granuli di sabbia, graniglie di marmo, quarzo, pigmenti colorati e altro. Il ruolo degli inerti è quello di influenzare l’aspetto, la texture e le proprietà fisiche del pavimento in resina

Proprio il mix di leganti e inerti permette di conseguire una vasta gamma di pavimenti in resina con distinte caratteristiche e aspetti. Come sanno bene i tecnici e coloro che lavorano nell’ambito dell’edilizia, l’utilizzo ad esempio di pigmenti colorati consente di creare pavimenti con una vasta gamma di colori e finiture, mentre l’uso di granuli di quarzo dà luogo ad un prodotto più resistente all’abrasione e con proprietà antiscivolo.

Ciò che spicca è comunque la possibilità di personalizzare i pavimenti in resina, sulla scorta delle peculiarità di ciascun progetto di installazione. A fare ogni volta la differenza sarà il mix di leganti ed inerti, che presentano per loro natura distinte proprietà funzionali ed estetiche.

Le diverse tipologie di pavimenti in resina

Le caratteristiche delle resine variano in relazione alla costituzione, e le principali tipologie di queste superfici si distinguono in resina:

  • epossidica, che spicca per un’alta resistenza all’usura e per l’idrorepellenza. Come sanno bene i professionisti dell’edilizia, detta resina è data da un polimero termoindurente e un indurente, i quali rendono la superficie duttile e di agevole lavorazione. I pavimenti in resina epossidica sono longevi, facili da pulire e disponibili in tanti colori e finiture. Si possono trovare tipicamente in ambienti industriali, commerciali e residenziali
  • poliuretanica, flessibile e nota per la resistenza chimica. Macchie, usura e corrosione rappresentano pericoli ‘remoti’ per questa tipologia di pavimento in resina, che infatti è usato anche e soprattutto in ambienti industriali e sanitari. Ulteriore peculiarità è la proprietà di resistere ai raggi UV, che sfavorisce l’ingiallimento della superficie
  • cementizia, ossia ottenuta dal mix di resina e cemento, dando luogo ad un prodotto finale che sa resistere molto bene agli agenti atmosferici e all’umidità. Ecco perché questa superficie ben si abbina agli spazi esterni
  • acrilica, traspirante e resistente alla muffe ed agli agenti biologici. Proprio queste sue caratteristiche rendono anch’essa assai idonea per i contesti esterni
  • autolivellante, in quanto la resina viene versata sul pavimento e si distribuisce in modo uniforme da sola durante l’applicazione, senza bisogno di interventi manuali. Ciò è possibile per la naturale fluidità della resina, che permette l’effetto in oggetto senza formare irregolarità o accumuli di materiale. Detta proprietà rende il pavimento in resina assai adatto agli ambienti commerciali e industriali

Ricapitolando, le resine sono assai resistenti da un punto di vista meccanico, ma anche agli agenti chimici, biologici e alla temperatura. Sono semplici da pulire e igienizzare, si prestano per qualsiasi realizzazione, anche grazie alla loro durabilità del tempo. Chi comprerà un pavimento in resina molto difficilmente resterà deluso.

Oltre a tutte queste caratteristiche, poi, la resina è apprezzata anche in contesti dal design ricercato per la varietà di finiture che si possono ottenere. Infatti, a seconda delle lavorazioni, è possibile avere texture, colori ed effetti decorativi davvero originali: effetto marmo, tinte unite, effetto pietra, ce n’è per soddisfare tutti i gusti.

Quando è meglio il pavimento in resina: i vantaggi

Detta tipologia di pavimento appare del tutto uniforme, senza fughe o punti di giunzione. Si presenta cioè in forma monolitica, garantendo un bell’impatto alla vista. Come accennato sopra, la resina è altresì un materiale resistente dal punto di vista chimico, assai igienica – proprio perché la superficie è continua e senza fughe – e agevole da pulire. Anche batteri e muffe non rappresentano un pericolo per i pavimenti in resina.

Al contempo, la fase di posa non include particolari difficoltà: i lavori sono agevoli e tutto sommato rapidi, consentendo di posare il pavimento in resina su pavimento esistente, senza alcun lavoro di demolizione (e relativo costo).

Gli utilizzi dei pavimenti in resina sono davvero molteplici. Si va dall’installazione in appartamenti e loft, con open space di design contemporaneo, all’utilizzo in centri commerciali e showroom. Non solo. Il pavimento in resina è una soluzione idonea anche nelle abitazioni caratterizzate di riscaldamento a pavimento e questo perché la resina – per sua natura – favorisce il passaggio del calore. Lo abbiamo ricordato sopra: i pavimenti in resina hanno altresì proprietà impermeabilizzanti, motivo per cui sono frequentemente utilizzati anche in esterni.

Concludendo, tipicamente i pavimenti in resina sono apprezzati per la resistenza, la durabilità, la facilità di pulizia e la capacità di creare superfici continue senza giunture visibili. Ecco perché li troviamo in una pluralità di ambienti assai diversi tra loro e, oltre che in quelli sopra citati, anche in ospedali, cucine di ristoranti, laboratori, garage, uffici, ospedali e laboratori.

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