Bonifico parlante 2024: 2 novità che cambiano tutto e bisogna sapere per ottenere le agevolazioni e bonus

Richiesto per incentivi statali previsti nel corso degli anni, il bonifico parlante è un metodo di pagamento da conoscere. Le novità 2024.

Chi in questi anni ha inteso ottenere bonus ed agevolazioni previste dallo Stato e tra queste, ad esempio, le detrazioni fiscali, molto probabilmente saprà cos’è un bonifico parlante. Basti pensare al vasto ambito delle agevolazioni per lavori di ristrutturazione (ad es. Superbonus) e alle opere per l’efficienza energetica: il bonifico parlante si è rivelato essenziale per ottenerle ed, anzi, gli errori nella sua redazione potrebbero impedire l’ottenimento dell’incentivo, restando esclusi dal trattamento di favore di cui alla legge.

Bonifico parlante
Bonifico parlante, perché è utile? (Informazione Oggi)

Di seguito esporremo in sintesi gli ultimi aggiornamenti 2024 sul bonifico parlante, alla luce delle nuove norme in materia.

Bonifico parlante 2024: cosa cambia? La novità bonus barriere architettoniche

Il bonifico parlante è un metodo di pagamento eseguibile sia in banca che alle poste. Grazie al bonifico parlante sono fissati con grande precisione sia i dati del destinatario che quelli del contribuente ed, anzi, nel documento sono indicate varie informazioni aggiuntive, utili ad identificare con precisione la natura della transazione o il motivo del pagamento.

In altre parole, il bonifico parlante è ideato per favorire la tracciabilità delle transazioni finanziarie, facilitando il beneficiario e supportando le istituzioni nel comprendere il perché di un dato pagamento. Per le spese ‘agevolabili’ e legate ad una certa opera edilizia, lo Stato chiede dunque questo bonifico.

Ebbene, a seguito della legge di Bilancio 2024 e del nuovo decreto sui bonus edilizi, vi sono rilevanti novità sul bonifico parlante. Spicca quella secondo cui, a partire dalle spese effettuate dal 30 dicembre scorso, il nuovo decreto bonus edilizi domanda espressamente il bonifico parlante anche per il bonus barriere architettoniche 75% (come già per altre agevolazioni tra cui il Sismabonus o il bonus ristrutturazione al 50%).

Bonifico parlante: l’ulteriore novità legata alla ritenuta d’acconto

Un’altra caratteristica importante del bonifico parlante è il fatto di essere soggetto ad una ritenuta d’acconto. Ciò vuol dire che il destinatario del bonifico (impresa/fornitore) ottiene l’ammontare al netto di una ritenuta d’acconto, effettuata dalla banca/Posta.

Ebbene, la seconda novità in materia è data dalla variazione dell’aliquota di detta ritenuta che, infatti, dal primo marzo prossimo salirà dall’8% all’11% (come disposto dal comma 88 dell’ultima manovra). Pertanto, se per i bonifici effettuati fino al 29 febbraio prossimo si applicherà una ritenuta d’acconto pari all’8%, invece per quelli fatti dal primo marzo varrà la ritenuta all’11%.

Ricordiamo altresì che, soltanto grazie a questo bonifico si possono comprovare i pagamenti, come ad es. quelli legati ai lavori di ristrutturazione, Ecobonus o installazione colonnine di ricarica – ottenendo così accesso alle agevolazioni previste.

Concludendo, al fine di beneficiare delle detrazioni fiscali legate all’efficienza energetica, ai lavori di ristrutturazione e agli interventi sulla propria abitazione, è essenziale compilare correttamente il bonifico parlante. Infatti eventuali errori nella compilazione potrebbero impedire alla richiesta dell’incentivo di andare in porto, di fatto non accedendo alle detrazioni fiscali.

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