Il frutto che protegge dalla demenza senile, incredibile!

Uno studio dell’Università di Cincinnati negli Stati Uniti ha rivelato come un comune frutto riduce il rischio di insorgenza della demenza senile.

In Italia circa 900 mila persone sono colpite dalla demenza senile. Una vera e propria emergenza per la salute pubblica, soprattutto con riferimento all’Alzheimer.

Il frutto che diminuisce il rischio di demenza senile
Il frutto che diminuisce il rischio di demenza senile (Informazioneoggi.it)

La demenza indica un declino delle facoltà mentali talmente grave da interferire con la vita quotidiana. Tra le forme più comuni e gravi c’è il morbo di Alzheimer che provoca grandi perdite di memoria e ha un decorso fatale in pochi anni dalla manifestazione.

La prevenzione è fondamentale per evitare o allontanare il più possibile l’insorgenza di una malattia neurodegenerativa. Tante persone non sanno che il principale aiuto viene dal cibo e dallo stile di vita. Occorre mantenere la mente in allenamento e praticare attività fisica regolare per non alterare il delicato equilibrio psico-fisico che ci fa stare in salute. Una ricerca recente ha poi scoperto una connessione particolare, tra le fragole e la demenza senile.

Il frutto che rallenta l’insorgenza della demenza senile

I ricercatori di Cincinnati hanno individuato nella fragola un grande alleato contro la demenza senile. Sembrerebbe che questo frutto riduca significativamente il rischio dell’insorgenza di una patologia neurodegenerativa.

Fragole ma anche i frutti di bosco influenzano le prestazioni cognitive grazie agli antiossidanti antociani. Questi comportano una serie di benefici metabolici e cognitivi. Il consumo regolare di fragole e mirtilli, in special modo, è stato associato ad un rallentamento del declino cognitivo legato all’età. In più le fragole hanno micronutrienti aggiuntivi. Parliamo degli ellagitannini, ad esempio, e dell’acido ellagico correlati a benefici per la salute.

Lo studio è stato condotto su 30 pazienti di mezza età in sovrappeso, con resistenza all’insulina e un declino cognitivo in atto. Ebbene, per dodici settimane hanno assunto polvere di fragola intera ogni giorno e al termine del test si è riscontrato come con 13 grammi di integratore naturale l’interferenza nella memoria si è ridotta al pari dei sintomi depressivi.

Le fragole e i frutti rossi, dunque, oltre ad agire efficacemente sul metabolismo e l’apparato cardiovascolare aiutano anche la salute cognitiva. Più memoria, meno depressione, umore più sereno e maggior capacità di problem-solving. Naturalmente non si deve gridare al miracolo e cominciare a mangiare fragole in grande quantità. Lo studio, però, apre le porte su nuove ricerche basate sulla correlazione tra cibo e patologie neurodegenerative che confermino la relazione tra il frutto e il rallentamento della demenza senile. Introdurre nella dieta le fragole, comunque, male non farà (se non si è allergici).

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