Ape Sociale: attenzione, senza questi contributi accreditati si rischia di perdere la pensione

Per il raggiungimento del requisito contributivo per il riconoscimento dell’Ape Sociale sono utili solo alcuni versamenti. Scopriamo quali.

L’Ape Sociale è una prestazione riconosciuta solo ad alcune categorie di contribuenti e consente consente di andare in pensione in anticipo.

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Quali contributi sono utili per usufruire dell’Ape Sociale? – InformazioneOggi.it

In particolare, spetta a:

  • disoccupati, con almeno 63 anni di età e 30 anni di contribuzione;
  • caregivers da almeno 6 mesi di un familiare disabile grave, che hanno 63 anni di età e 30 di contributi;
  • lavoratori invalidi al 74%, con 63 anni di età e 30 di contribuzione;
  • lavoratori edili, ceramisti e conduttori di impianti per la creazione di articoli in ceramica e terracotta, che hanno 63 anni di età e 32 anni di contributi;
  • addetti a mansioni gravose da almeno 6 anni negli ultimi 7 oppure da almeno 7 anni negli ultimi 10, con 63 anni di età e 36 anni di contribuzione.

Le donne, invece, hanno diritto ad uno sconto contributivo di uno o due anni, a seconda del numero di figli.

Il requisito contributivo previsto per tutte le categorie di beneficiari può essere maturato anche tramite più Gestioni (Assicurazione Generale Obbligatoria, Gestioni speciali per lavoratori autonomi, Gestioni sostitutive ed esclusive e Gestione separata), ad eccezione delle Casse professionali.

Per capire quali sono i contributi utili per l’erogazione dell’Ape Sociale, bisogna vedere l’estratto conto contributivo.

Sono valide diverse forme di contribuzione, ossia quelle da lavoro obbligatorio, da riscatto, da contribuzione volontaria e figurativa.

L’Ape Sociale è compatibile con la percezione della Naspi? Sì, ma a delle precise condizioni

Per il raggiungimento dell’età contributiva per l’Ape Sociale, si possono utilizzare anche i contributi figurativi derivanti dalla disoccupazione, come la Naspi.

In questo caso, però, l’interessato deve necessariamente ultimare l’erogazione della prestazione, perché l’Ape Sociale spetta unicamente ai disoccupati di lunga data. A stabilirlo è la Circolare INPS 100/2017.

Tale principio ha, tuttavia, subito una serie di modifiche di recente. Per esempio, è stata prevista un’eccezione al presupposto dei tre mesi di attesa dopo il termine del versamento della Naspi.

In altre parole, i disoccupati che percepiscono l’indennità di disoccupazione, se interessati all’Ape Sociale, devono necessariamente attendere il decorso di tre mesi dall’ultimo versamento del sussidio.

Questa regola, però, non viene applicata in caso di prima domanda di riconoscimento della prestazione.

Il valore dell’indennità è determinato in misura proporzionale ai periodi di iscrizione e agli stipendi di ogni Gestione. In ogni caso, non può essere superiore a 1.500 euro al mese, per un totale di 12 mesi all’anno.

Vengono presi in considerazione anche i periodi che coincidono tra varie Gestioni.

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