Pensioni scuola sempre più lontane: senza questo adempimento si rischia di perdere il diritto al congedo

Il Ministero dell’Istruzione ha reso note le modalità di accesso alla pensione per docenti e personale ATA. C’è tempo fino al 31 dicembre per far valere i propri diritti.

L’aumento dell’età pensionabile produce conseguenze negative anche per i dipendenti del settore scolastico e, in particolare, per coloro che sono stati precari all’inizio della carriera.

requisiti per pensione docenti e personale ATA
La Legge di Bilancio 2024 ha previsto delle importanti novità per la pensione del personale scolastico – InformazioneOggi.it

L’aspetto più problematico riguarda la possibilità di provare tutti gli anni di servizio svolti, soprattutto quelli antecedenti all’immissione in ruolo.

Ciascun lavoratore, dunque, ha l’obbligo di controllare se la propria posizione contributiva sia corretta e se nell’estratto contributivo INPS compaiano tutti i periodi di attività svolta.

Nell’ipotesi in cui dovessero esserci delle irregolarità o non dovessero essere specificati interi periodi di servizio, è necessario contattare l’INPS, entro la fine del 2023, e far presente la situazione.

Si tratta di un accorgimento fondamentale, soprattutto per i lavoratori che intendono usufruire degli strumenti di pensione anticipata. A sottolinearlo è stato Marcello Pacifico, il Presidente dell’ANIEF, l’Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori.

Pensione personale scolastico: la procedura per il riconoscimento di tutti i periodi contributivi

Marcello Pacifico ha sottolineato come, per quest’anno, anche docenti e personale ATA dovranno fare i conti con i cambiamenti apportati dalla nuova Legge di Bilancio.

Dal 2024, infatti, non sarà più possibile accedere ad Opzione Donna e, dunque, le lavoratrici che intendono usufruire di tale strumento pensionistico dovevano aver maturato tutti i requisiti richiesti (60 anni di età e 35 anni di contribuzione) entro il 31 dicembre 2022.

A tal fine, dovranno dichiarare all’INPS i mesi o gli anni di servizio svolto, affinché vengano accreditati nell’estratto contributivo e non vengano persi.

Eventuali disattenzioni potrebbero, infatti, causare dei disagi, soprattutto a coloro che, da precari, hanno svolto incarichi di supplenza.

È fondamentale recuperare, eventualmente presentando ricorso, il salario accessorio, la Carta del docente e l’assegno una tantum dell’indennità di vacanza contrattuale. Si tratta di prestazioni che sono direttamente collegate al conteggio della contribuzione e, quindi, influiscono sull’ammontare dell’assegno pensionistico perché permettono di incrementarne l’importo.

Il Presidente dell’ANIEF, Marcello Pacifico, sottolinea che, per evitare inconvenienti, è sempre un bene ricorrere per vie legali e adire il giudice. I dipendenti del settore scolastico, inoltre, hanno dalla loro parte una serie di pronunce della Corte di Giustizia Europea, del Consiglio di Stato e della Corte di Cassazione che, in molte occasioni, hanno tutelato i diritti dei lavoratori statali precari.

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